Don Luciano Condina – Commento al Vangelo del 8 Maggio 2022

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Seguiamo la voce del buon pastore che risuona di dolcezza

Nella domenica tradizionalmente detta โ€œdel buon pastoreโ€ celebriamo Gesรน che, parlando dei suoi discepoli, dice: ยซLe mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguonoยป (Gv 10,27). In questa frase cโ€™รจ tutto il Salmo 95: ยซVoi siete gregge del mio pascolo, ascoltate oggi la mia voce, non indurite il cuore come a Meribaยป; il salmo con cuila Chiesa prega ogni mattina nellโ€™invitatorio per ricordare qual รจ la qualitร  del suo rapporto con Dio.

In questโ€™affermazione di Gesรน notiamo subito una particolaritร : quando un pastore pascola il gregge, generalmente sta sempre per ultimo, dietro agli animali e non davanti, comโ€™รจ invece nellโ€™immagine descritta da Gesรน. Il bastone pastorale del vescovo, infatti, con le estremitร  dalla duplice forma โ€“ a punta e a uncino โ€“ rimanda alla duplice attivitร  che il pastore al fondo del gregge รจ chiamato a svolgere: per le pecore riottose e lente serve la punta per pungerle e stimolarle ad andare avanti; per le pecore disorientate e fuggiasche serve invece lโ€™uncino con il quale afferrarle affinchรฉ non si perdano e non periscano.

Qui invece ciรฒ che tiene insieme il gregge รจ la voce del pastore, che riconoscono e seguono. Dio non lo vediamo, ma possiamo ascoltarne la voce. E, come giร  detto in altre occasioni, lโ€™udito รจ superiore alla vista per la relazione.

ยซSe tu non mi parli io sono come chi scende nella fossaยป proclama il salmo 28, e ยซnon di solo pane vive lโ€™uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป sttolinea Gesรน nel deserto al maligno (Mt 4,4). La seconda Persona della Trinitร  รจ appunto il Verbo, la Parola, ed รจ attraverso il suo ascolto che lโ€™uomo รจ chiamato alla salvezza nellโ€™accogliere la fede.

รˆ interessante notare che in ebraico i verbi โ€œascoltareโ€ e โ€œobbedireโ€ coincidono. E anche in latino la parola โ€œobbedireโ€ deriva da ob-audire, che vuol dire โ€œdallโ€™ascoltoโ€.

ยซIo le conoscoยป dice Gesรน delle pecore: che bello essere conosciuti! Significa essere compresi nelle gioie, nei dolori, nelle esigenze, negli sbagli. Essere conosciuti significa essere amati; e non รจ un caso che โ€œconoscereโ€ in ebraico sia proprio il verbo che indica lโ€™intimitร  piรน profonda che ci puรฒ essere tra due persone.

Lโ€™amore non รจ una questione di appagamento ma di relazione profonda, che accetta sino il fondo la povertร  e il peccato dellโ€™altro.Il buon pastore ci conosce nei meandri piรน oscuriโ€ฆ e continua ad amarci! Questo puรฒ farlo solo Dio, perchรฉ le persone, quando scoprono le nostre parti oscure, fuggono a gambe levate.

ยซIo dรฒ loro la vita eternaยป (Gv 10,28): chi ha questa relazione intima con il buon pastore ha il cuore trasformato, segnato da una tenerezza sublime e trascendente, che lo porta a profumare di cielo, a emanare quanto Gesรน gli comunica. E questo dono diventa subito regalo per tutti, non solo per il beneficiato.

Tutta la dinamica della vita morale รจ espressa in questโ€™immagine: le pecore camminano nella direzione giusta non a forza di colpi e forzature (che rappresenta la fredda osservazione delle regole) ma spinte dalla dolcezza, dallโ€™amore che provano per la voce del Signore. E quando uno รจ innamorato รจ in grado di fare qualunque cosa per la persona che ama.

Il curato dโ€™Ars, criticato dai suoi confratelli โ€“ un pizzico invidiosi โ€“ perchรฉ da lui arrivavano persone da tutte le parti limitrofe e anche oltre, rispondeva cosรฌ: ยซSe alle pecore date acqua, queste vengonoยป. Seguiamo dunque la voce buona del pastore, โ€œbussolaโ€ per arrivare alla meta che vale davvero.


Commento di don Luciano Condina

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Fonte – Arcidiocesi di Vercelli