SS. Trinitร , lโesperienza dellโamore
Celebrare e commentare la Santissima Trinitร nella domenica in cui ricorre questa solennitร significa entrare nella contemplazione del mistero dellโamore. Con la Pentecoste il Padre ha donato al mondo lo Spirito Santo che รจ proprio lโamore di Dio fatto Persona.
Il termine greco mystรฉrion non indica qualcosa di arcano e incomprensibile, bensรฌ qualcosa che, per essere compreso, deveโessere sperimentato, in quanto le parole non sono sufficienti per spiegarlo e farlo comprendere. ร come descrivere un colore a un non vedente o raccontare con il linguaggio dei segni una sinfonia a un non udente: impossibile; sono cose di cui bisogna fare esperienza sensoriale ed emotiva. Cosรฌ รจ per lโamore, la cui profonditร piรน pura puรฒ solo essere sperimentata nellโincontro con Dio, il cui mistero trinitario non puรฒ essere afferrato dalla nostra mente.
La tradizione identifica il 3 come โnumero perfettoโ e in natura lo troviamo spesso: nella composizione dellโatomo con il protone, lโelettrone e il neutrone; nei colori primari con il rosso, il giallo e il blu; nella scienza dellโarmonia musicale per la composizione degli accordi i quali โ per essere tali โ devono essere composti da non meno di tre suoni sovrapposti per terze. Lo riconosciamo nellโistituzione della famiglia, in cui Dio rende uomini e donne co-creatori con lui nella generazione: padre, madre e figli, trinitarietร a immagine divina.
Lโaspetto ternario evince anche nella Bibbia osservando la dinamica che porta qualcuno allโincontro con Dio: Samuele ha bisogno di Eli, il sacerdote, perchรฉ Dio possa essere riconosciuto come tale; lโapostolo Giovanni arriva a Gesรน tramite il Battista, mentre Pietro incontrerร Gesรน perchรฉ sarร suo fratello Andrea a parlargliene.
Nel โtreโ risiede la dinamica della comunione perfetta, perchรฉ nel โdueโ si รจ ancora limitati allโesclusivitร che puรฒ tendere al possessivo.
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ร molto toccante la testimonianza del vescovo di Pinerolo, mons. Derio Olivero: ricoverato in terapia intensiva a causa del Covid-19, รจ stato realmente a un passo dalla morte. E in quella esperienza di sofferenza ha raccontato di aver percepito chiaramente, in forma quasi mistica, la realtร che di fronte alla morte contino solo due cose: la relazione di fiducia con Dio e la qualitร delle relazioni con gli altri. Ecco quindi unโaltra terna: Dio, io e il prossimo. Non รจ un caso che questโultima terna sia composta dai soggetti citati nel comandamento nuovo lasciato da Gesรน, in cui ci invita ad amarci come lui ci ha amati (cfr. Gv 13,33).
Questa domenica leggiamo che Dio ha mandato il figlio nel mondo perchรฉ sia salvato per mezzo di lui (cfr. Gv 3,17): la salvezza รจ entrare in una vita grande, piena; รจ entrare nella realizzazione di un compimento che la nostra interioritร sogna da sempre e che rincorre per tutta la vita, senza che questa realizzazione sia mai afferrata; perchรฉ le cose del mondo non sono in grado di dare questa pienezza interiore.
La salvezza portata da Cristo รจ una moltiplicazione della nostra esistenza, รจ crescere in maniera meravigliosa verso qualche cosa che rischiamo di perdere a causa delle nostre quattro piccole soddisfazioni che danno sicurezza alla nostra povera vita.
In questa domenica si celebra la generositร di Dio, il quale dona allโuomo tutto ciรฒ che possiede: il Figlio prediletto e lo Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio e incarna lโamore trinitario. Dio ci dona tutta la sua famiglia affinchรฉ anche noi possiamo farne parte. Per lโeternitร . Solo che lo vogliamo.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli
