Nella festa della Santa Famiglia in questo anno B celebriamo lโepisodio della presentazione di Gesรน al Tempio, oggetto del quarto mistero gaudioso del rosario. Maria e Giuseppe, come prescritto dalla legge (in Es 13,2) devono offrire il primogenito che sempre appartiene a Dio in quanto primo nato, e per poterlo riprendere con sรฉ devono riscattarlo con un sacrificio, che per le persone povere consisteva in una coppia di tortore o di colombi.
Eโ curioso che in Esodo 13,2 รจ specificato che anche i primogeniti degli animali sono da considerarsi appartenenti a Dio; dunque, le nostre primizie, negli affetti e nel lavoro, non sono da considerarsi di nostra proprietร , secondo la legge. Perchรฉ?
Per entrare nella sapienza di questo testo dobbiamo tornare a un altro brano biblico in cui si parla di primizie, ossia la vicenda di Caino e Abele, nella quale sappiamo come Dio non gradisca allo stesso modo le offerte dei due fratelli. Infatti Caino offre generici โfrutti del suoloโ, mentre Abele offre โi primogeniti del suo greggeโ (cfr. Gen 4,3-4). Perchรฉ questa disparitร di trattamento verso i due fratelli? Ebbene, cโรจ molta differenza nel ricevere un qualcosa di generico rispetto a una primizia. La primizia era il primo frutto, agricolo o animale, e non era affatto scontato che dopo quello potessero venire altri frutti. In pratica, Caino dร il superfluo, Abele dร lโessenziale.
Quando si ama qualcuno non si puรฒ immaginare di donare solo parte di ciรฒ che si ha, ossia il superfluo; non ci puรฒ sposare pensando che โil calcetto del lunedรฌ non si tocca, gli hobby non si toccano e lo shopping รจ sacroโฆโ: non si puรฒ amare dando meno di tutto! Perchรฉ altrimenti non รจ amore, ma solo interesse reciproco, il che non potrร durare a vita, come vediamo ormai ordinariamente. Questo รจ il perno della vita matrimoniale che non a caso ritroviamo nella festa della Santa Famiglia.
Domenica scorsa abbiamo visto che nellโAnnunciazione Maria ribalta la scelta di Eva in Genesi 3; questa domenica vediamo che la sacra famiglia ribalta la scelta di Caino in Genesi 4. Con Gesรน, Giuseppe e Maria, comincia una nuova Genesi: Gesรน nuovo Adamo, Maria nuova Eva.
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โPresentare Gesรน al tempioโ significa consegnare a Dio la parte migliore, il nostro tutto, il nostro โobolo della vedovaโ. Consegnare questa parte a Dio รจ entrare nellโamore, e nel matrimonio cristiano questa consegna a Dio avviene nel donarsi allโaltro, senza condizioni, senza โa patto cheโ.
Le nostre famiglie sono molto spesso balbettanti, incerte, naufraganti, perchรฉ sono in totale referenza alle forze e alla logica umana. La logica umana non sfonda il muro del nulla, e per amarsi questo muro va invece sfondato; perchรฉ per volersi bene bisogna esser piรน forti del nulla: bisogna entrare nel nulla del coniuge, del figlio, del padre.
Per poter vivere la sfida della famiglia abbiamo bisogno di consegnarci al Signore, di purificarci; abbiamo bisogno che i nostri cuori siano attraversati da spade che ne rivelino i pensieri, e che tutto quello che รจ nostro sia vagliato.
Non si puรฒ andare alla salvezza improvvisando, dobbiamo consegnarci al Signore. La nostra vita รจ di Dio: se la nostra vita non รจ consacrata a Dio sarร sempre incompiuta e insoddisfacente. In Dio tutto diventa santo, meraviglioso, ma dobbiamo consegnarglielo dalle nostre mani come Maria che affida il primogenito.
Dio รจ come il re Mida: tutto ciรฒ che tocca diventa oro. Affidiamogli tutto ciรฒ che abbiamo, soprattutto la parte piรน oscura, affinchรฉ possa Lui solo trasformarla in oro.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli
