Gesรน colonna portante della nostra vita
Il brano illumina pienamente il significato del seguire Cristo e dellโessere cristiani. Le tre domande poste dagli aspiranti discepoli chiariscono bene quale debba essere la conformazione dellโapostolato. Al primo che dice: ยซTi seguirรฒ dovunque tu vadaยป (v. 57),ย Gesรน risponde: ยซLe volpi hanno le loro tane, gli uccelli del cielo i loro nidi ma il figlio dellโuomo non ha dove posare il capoยป (9,58).
Gesรน si presenta come un uomo senza tane, senza nidi; seguirlo significa rinunciare alle tane, non essere una persona che ha una zona propria rispetto alla vita che ha con gli altri. Non ha un suo spazio, non รจ uno che difende il suo diritto a starsene per i fatti propri; non รจ un padre assente che ha bisogno dei suoi โspaziโ; non vive la sua missione a orario limitato. Si presenta come nomade: la condizione di colui che ha fede. ร privo di quellโistinto di โtanificazioneโ molto forte nelle persone, che si manifesta ad esempioย in treno quando si prende posto nellโangolino; oppure quando si occupa un nuovo ufficio e si segna lo spazio conย ninnoliย e oggetti vari. Segniamo il territorio, come gli animali, invece siamo chiamati alla dimensione libera che รจ prerogativa dei figli di Dio.
Seguire Gesรน significa accettare che non esiste un โdoveโ, un posto dove si puรฒ dire di essere arrivati e si puรฒ smettere di combattere. ร invece vivere unโesistenza dinamica, mossa dallo Spirito: non si sa da dove venga e dove vada.
Piรน impressionante e inquietante la risposta al secondo uomo che ha lโesigenza di ยซandare prima a seppellire il padreยป: antepone qualcosa a ciรฒ che Dio invita a fare.
Ci potrร mai essere qualcosa di piรน importante da fare prima di seguire la volontร di Dio?
Buon senso vuole che seppellire il padre sia unโopera necessaria. Ma il testo non dice chiaramente che il padre sia giร morto; forse sta morendo, forse gli resta poco tempo da vivere; pochi giorni o pochi mesi. Il fatto รจ che noi aspettiamo di risolvere i nostri problemi prima di metterci a fare la volontร di Dio; metafora del fatto che Gesรน รจ diretto a Gerusalemme: puntare a Gerusalemme รจ il paradigma biblico della volontร di Dio da mettere in atto.
Tantissimi, prima di โandare a Gerusalemmeโ, pensano di risolvere i loro problemi: ยซpoi mi sposerรฒโ, โpoi potrรฒ seguire il Signoreโ, โpoi potrรฒ aiutare qualcunoโโฆ Cosรฌ facendo non si finisce mai di seppellire il padre, perchรฉ non si chiuderร mai il contenzioso che ognuno si porta dentro con la propria vita e le proprie origini.
Dobbiamo accettare di lasciare irrisolti alcuni problemi della nostra esistenza e metterci dentro le cose che dobbiamo veramente fare. Lasciare che i morti seppelliscano i morti รจ una frase illuminante sulla dinamica del bene, perchรฉ non si puรฒ abbracciare il bene pretendendo di aver sistemato e risolto tutto.
Il terzo uomo risponde: ยซTi seguirรฒ Signore, ma prima lascia che mi congedi da quelli di casa miaยป (9,61): questโuomo chiede di poter mantenere un buon rapporto con chi dovrร abbandonare. Seguire Cristo significa accettare il disaccordo con chi lasci e preventivarne la delusione. Lo sanno bene i tanti consacrati che hanno dovuto deludere i genitori, i quali sognavano ben altro per loro. ร impossibile essere veramente cristiani senza frustrare certe relazioni mondane, superficiali, non salvifiche.
Si tratta, invece, di andare dritti verso la meta e buttarsi il passato alle spalle.
Commento di don Luciano Condina
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Fonte – Arcidiocesi di Vercelli



