Il vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, unico miracolo ad essere raccontato in tutti e quattro i vangeli, contiene il paradigma di come la Provvidenza possa intervenire nella nostra esistenza.
ย ยซGesรน passรฒ allโaltra riva del mareยป (Gv 6,1). Passare allโaltra riva โ come giร detto in passato โ rimanda alla necessitร di cambiare modo di pensare, di guardare ed รจ la prima condizione necessaria per concedere a Dio spazio nella nostra quotidianitร .
Gesรน chiede a Filippo informazioni su come si possa comprare del pane per tutti, ben sapendo cosa avrebbe fatto di lรฌ a poco. Filippo รจ lโapostolo che ha un nome greco: la Grecia rappresenta il mondo scientifico, razionale, filosofico, ossia la sapienza puramente umana. Dunque Gesรน ยซdiceva cosรฌ per metterlo alla provaยป (Gv 6,6): la sapienza umana troppo spesso si trova impotente di fronte a ciรฒ che la vita propone ed รจ necessario toccare con mano, nella prova, la povertร delle risorse a disposizione per fare spazio a Dio.
ยซCโรจ qui un ragazzo che ha cinque pani dโorzo e due pesciยป (Gv 6,9): รจ necessario essere ยซragazziยป, semplici e disarmati come la gioventรน spesso sa essere, senza fare calcoli su come Dio possa agire e mettere invece, semplicemente, quel che si ha a disposizione. La sapienza della moltiplicazione la vediamo ovunque in natura, quando un seme dร cento frutti e migliaia di nuovi semi. Noi abbiamo il moltiplicando mentre Dio รจ il moltiplicatore: per quanto piccolo possa essere il primo fattore, la differenza di risultato รจ data dalla grandezza del secondo.
ยซFateli sedereยป (Gv 6,10) invita Gesรน: mettiamo da parte lโansia, fermiamoci, mettiamo il cuore a riposare di fronte al Signore; Egli รจ lรฌ con loro e con noi. Quelle cinquemila persone sanno di non avere cibo in quella situazione, eppure vanno, si accodano a lui, ricalcano i suoi passi ovunque si diriga.
- Pubblicitร -
ยซAllora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diedeยป (Gv 6,11): cโรจ giร tutta lโeucarestia in questo versetto! Perchรฉ possa prenderli diamo a Gesรน i nostri pani, le nostre povere risorse e nel ringraziamento inizierร a compiersi il miracolo. ยซNostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogoยป, prega il sacerdote durante il prefazio: ยซsempre e in ogni luogoยป significa proprio ringraziare in ogni situazione, bella o brutta, gioiosa o dolorosa, feconda o sterile, prosperosa o carente.
Alla gratitudine segue lโazione: ยซLi diede a quelli che erano sedutiยป. La moltiplicazione si manifesta nel dare, ossia nel condividere. Se la fede porta a ringraziare, il dare รจ la manifestazione delle opere, perchรฉ la fede senza le opere รจ morta (Gc 2,26).
La vita intera ci presenta continuamente situazioni in cui le nostre risorse sembrano insufficienti e le ansie ci attanagliano con numerose domande, soprattutto nel matrimonio: ha senso sposarsi? ha senso mettere al mondo un figlio?, sarรฒ allโaltezza di essere madre/padre? Vivere significherร sempre venire a contatto con la fame di qualcuno, e in tutti i rapporti giungerร il momento in cui lโaltro tirerร fuori le proprie esigenze dicendo ยซho fameยป. Ogni volta in cui ci troveremo in situazioni nelle quali tutti esigono troppo da noi meditiamo questo vangelo.
ย Tutta lโesistenza รจ il tempo in cui dobbiamo fare esperienza della nostra insufficienza per essere completati da Dio, perchรฉ ogni vocazione ci mette di fronte a folle da sfamare.
Gesรน non moltiplica dal nulla ma da qualcosa donato da qualcuno: dona quel poco che hai e che sei, perchรฉ nelle sue mani diverrร un prodigio.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli



