Cristo รจ lโunico, autentico re
Puรฒ essere scioccante proclamare Gesรน Re dellโuniverso celebrandolo nel momento in cui รจ appeso a una croce, insultato, morente senzโalcuna dignitร . Che re assurdo! Sarebbe questo il regno dei cieli e questo lo stile del regno di Dio? Giustamente, il malfattore che ricorda a Gesรน che, se รจ re, dovrebbe salvarsi e salvarli non erra poi cosรฌ tanto, perchรฉ la richiesta รจ sensata. Non facciamo anche noi come costui, quando le difficoltร , soprattutto atroci, della vita ci sovrastano e preghiamo implorando Dio โ se รจ tale โ di farci guarire, di salvare i nostri figli, di non farci perdere il lavoro e via dicendo? Noi siamo come quel malfattore e comprendiamo che forse non รจ cosรฌ malvagio come spesso lo consideriamo.
La regalitร di Gesรน รจ proclamata, invece, dallโaltro malfattore che ne riconosce lโinnocenza: รจ proprio quellโinnocenza che lo rende re, perchรฉ รจ venuto a salvare noi, non se stesso; altrimenti non sarebbe sceso sulla terra. Questo รจ un re vero: colui che si occupa del suo popolo e ne cerca il bene maggiore. E questa parola รจ un monito per tutti coloro che hanno il potere su questa terra e sono al governo delle nazioni.
Salvando se stesso, Cristo avrebbe negato la propria identitร . Una domanda teologica che appare priva di senso รจ la seguente: Dio puรฒ suicidarsi?
Se Gesรน fosse sceso dalla croce, avrebbe ucciso la propria divinitร ; a questa risposta si potrebbe replicare che sรฌ, scendendo dalla croce Dio si sarebbe suicidato. Lโepilogo del passo evangelico รจ meraviglioso, pur collocandosi in una scena tenebrosa: benchรฉ osserviamo la croce, il dolore, la morte incipiente, Cristo attesta la sua regalitร regalando il paradiso allโuomo che si trova di fianco a lui, un malfattore. Ricordiamolo noi tutti che riteniamo il paradiso una conquista a colpi di opere buone, neopelagiani del terzo millennio. Non รจ un caso lโassonanza vocale e di radice dei termini โregaloโ e โregaleโ.
ร pazzesco che Gesรน, non avendo piรน niente, nellโimpossibilitร totale possa donare il tutto piรน grande. Con le mani inchiodate, sinonimo di non sapere piรน cosa fare; con i piedi inchiodati, sinonimo di non saper piรน dove andare; con il capo coronato di spine, sinonimo di non saper piรน cosa pensare al punto che la testa scoppia; poco dopo con il fianco squarciato, sinonimo di un cuore in pezzi; ebbene, in queste condizioni comuni per noi quando la vita ci abbatte con i dolori piรน tremendi, possiamo vivere la regalitร di Gesรน, standogli accanto. ยซOggi sarai con me in paradisoยป (Lc 23,43): significa non solo che di lรฌ a poco, dopo la morte, Cristo e il โbuon ladroneโ saranno in paradiso, ma che quellโโoggiโ, lรฌ sulla croce, quello stare di fianco a Gesรน รจ giร paradiso.
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Che cosa cambia un luogo โ persino un patibolo โ in anticamera del paradiso? Stare con Cristo. Non dobbiamo preoccuparci di dove siamo, ma con chi; non dobbiamo preoccuparci delle situazioni intorno a noi, ma se siamo con Cristo. Il ladrone, riconoscendo le proprie colpe, ci indica una buona porta per accedere al paradiso; e non รจ un caso che ogni celebrazione eucaristica cominci con il farci riconoscere le nostre povertร .
Nella solennitร di Cristo Re, il Signore ci aiuti ad essere come il malfattore: capaci di riconoscere i nostri peccati e lโinnocenza di Dio, di credere al suo regno e al futuro, allโopera che Dio porterร a compimento, per diventare sudditi di un solo, autentico re, non di altri.
