Domenica scorsa abbiamo incontrato Tommaso che, per vedere Gesรน, รจ dovuto trovarsi in mezzo agli apostoli, che rappresentano la Chiesa; questa domenica Gesรน appare ai discepoli di Emmaus โ che lo riconoscono solo allo spezzare del pane โ quando si trovano con il gruppo degli apostoli: anchโessi per incontrare Gesรน devono stare nella Chiesa.
I vangeli pasquali che leggiamo in queste domeniche sottolineano la presenza reale di Cristo allโinterno della sua Chiesa. Gesรน si fa presente vivo, in carne e ossa, nellโassemblea cristiana mentre parlano di lui; e ne dร anche la prova facendosi portare da mangiare. ยซDove due o tre sono uniti nel mio nome io sarรฒ con loroยป (Mt 18,20). Sorge in loro la paura che sia un fantasma,ย lโimmagine di qualcosa di incorporeo e illusorio: il fantasma simboleggia una semplice idea, un concetto, un sistema di valori, un insegnamento, una filosofia,ย qualcosa di impalpabile che non รจ sperimentabile.
Questa รจ una deriva pericolosissima del cristianesimo di oggi, contro cui la Chiesa deve saper reagire; รจ il pericolo di fare del cristianesimo unโetica, una morale, unโidea, unโastrazione intellettualeโฆ il cristianesimo รจ una persona! ร una persona concreta da incontrare, viva, vera, in carne e ossa. Diciamo in โcorpo, sangue anima e divinitร โ nellโindicare la presenza reale di Gesรน sacramentato nellโEucarestia. E non potrebbe essere altrimenti perchรฉ, se รจ vero che si puรฒ amare un insegnamento, una filosofia, un sistema di valori, non รจ vero che si possa essere amati da queste cose. Il cristiano รจ qualcuno che prima รจ amato da Cristo, poi a propria volta sarร capace di amare.
Il cristianesimo non รจ un messaggio! Ha un messaggio da trasmettere, ma non รจ solo questo: รจ la persona da cui scaturisce questo messaggio. Il che ha un altro peso. Se fosse solo un messaggio non avremmo bisogno della risurrezione di colui che ce lโha affidato.
Aveva ragione lโastronoma Margherita Hack affermando che non cโรจ bisogno di un Dio per avere unโetica: รจ infatti sufficiente il pensiero umano, che giร nellโantica Grecia raggiunse il massimo splendore etico. Ma avere unโetica valida non risolve ancora la maggiore esigenza dellโuomo: essere amato in pienezza. E questo puรฒ essere fatto solo da Dio in Persona.
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Gesรน รจ sperimentabile, nel suo amore. E chi ha sperimentato lโamore vero sa che non esiste cosa piรน grande e preziosa che lโuomo possa vivere. Lo incontriamo nelle relazioni concrete, nel lavoro, nella famiglia, nelle difficoltร di ogni giorno. Lo incontriamo nel suo annuncio che non รจ una morale nรฉ un sistema di pensiero o di valori: lโannuncio di Gesรน sono ยซla conversione e il perdono dei peccatiยป (Lc 24,47). La conversione รจ il cambiamento che puรฒ scaturire solo dallโessere amati; il perdono รจ lโatto pratico che Dio esercita nellโamarci e fa scaturire la conversione, da cui il cambiamento.
Non รจ vero che siamo destinati ad essere sempre la stessa persona, povera e limitata: possiamo rinascere dallโamore ricevuto e la Pasqua รจ la festa di questa rinascita. La conversione รจ il perdono dei peccati, che non รจ un atto sentimentale, bensรฌ un evento efficaceย che impatta sulla vita di una persona mutandone radicalmente il paradigma esistenziale.
Lโamore cura. Per cambiare il cuore delle persone รจ necessario amarle, cioรจ perdonarle. Perdonare qualcuno significa amarlo in quanto non coincide con il suo peccato, il quale altro non รจ che lโinsieme di false soluzioni partorite dalla cecitร spirituale.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli



