La giustizia di Dio รจ amore che perdona
Il lungo vangelo di questa domenica รจ tratto dal discorso della montagna. Non cโรจ lo spazio per poter anche solo sfiorare i numerosissimi temi presenti, dunque mi soffermo solo su uno. ยซIo vi dico: se la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieliยป (Mt 5,20). Esiste dunque una giustizia che non รจ sufficiente a varcare la porta stretta che dร accesso al regno dei cieli. Chi lo abita? Coloro che sanno amare e vivono di amore. Qual รจ allora il limite della giustizia dei farisei? ร la giustizia intesa secondo il mondo, ossia il categorico rispetto della legge. ยซCercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiuntaยป (Mt 6,33), esorterร Gesรน al capitolo successivo. Dunque vi รจ una giustizia peculiare del regno di Dio, diversa da quella degli scribi e dei farisei, i quali sostengono quella legale, che il mondo considera un valore.
Tra la giustizia del mondo e quella del regno dei cieli cโรจ un abisso, poichรฉ la seconda prevede il perdono, un atto assolutamente inappropriato per la prima, in quanto significa violare il concetto che il colpevole debba pagare. La giustizia del regno di Dio non punta a far scontare una pena, ma a โsalvareโ il colpevole, a riabilitarlo totalmente; e lโunica cosa in grado di fare questo รจ il perdono, che รจ amore applicato alla giustizia.
Questo ci deve far riflettere sul fatto che spesso scambiamo per valori cristiani cose che non lo sono. La giustizia โ intesa secondo il mondo, ossia quella che si applica o si dovrebbe applicare e garantita nei tribunali โ รจ ancora troppo povera per essere considerata un valore cristiano; manca, infatti, del concetto di perdono. Chi non sa perdonare non sa amare, e dunque non puรฒ entrare nella dimensione del regno dei cieli. Dovremmo ricordarci che solo il perdono puรฒ guarire alcune malattie dellโanima, perchรฉ solo lโamore guarisce il cuore dellโuomo.
La teologia della liberazione, condannata da Giovanni Paolo II, cadeva in questo errore degradando il cristianesimo a mero raggiungimento della giustizia sociale in difesa dei diritti civili. Ma il cristianesimo รจ molto di piรน: รจ la relazione con Cristo, che ci porta a benedire e ringraziare per ogni evento della nostra vita; questo, per il mondo, รจ folle, scandaloso, come ricorda san Paolo. Infatti durante la messa, nel Prefazio alla preghiera eucaristica II il sacerdote proclama: ยซร veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, ringraziare sempre e in ogni luogoยป. Il cristiano benedice sempre e in ogni luogo, e lo fa benedicendo la propria storia che, per quanto dolorosa possa essere, รจ il luogo in cui Dio vuole incontrarci. La benedizione della propria storia apre le porte alla resurrezione, che trasforma gli eventi di morte in esperienze di vita; ad esempio, porta chi ha perso un figlio a diventare genitore di molti orfani o chi ha abortito ad aiutare altre donne a scegliere la vita.
Ma per benedire e perdonare รจ necessario ricevere prima il perdono, perchรฉ non si puรฒ donare ciรฒ che non si รจ ricevuto. Allora il cristiano รจ una persona che prima ha vissuto il perdono di Cristo, si รจ sentita amata da Dio nella sua povertร piรน bassa, e solo allora ha potuto perdonare a sua volta. ร lโesperienza di Pietro che, sentendosi amare anche nel tradimento, ha potuto dare a propria volta la vita.
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I santi sono peccatori perdonati.
Letture della Domenica
VI Domenica del Tempo Ordinario โ ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
A nessuno ha comandato di essere empio.Dal libro del Siracide
Sir 15, 15-20, NV 15, 16-21
Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.
Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
lร dove vuoi tendi la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarร dato ciรฒ che a lui piacerร .
Grande infatti รจ la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.
A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 118 (119)
R. Beato chi cammina nella legge del Signore
Beato chi รจ integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perchรฉ siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. R.
Sii benevolo con il tuo servo e avrรฒ vita,
osserverรฒ la tua parola.
Aprimi gli occhi perchรฉ io consideri
le meraviglie della tua legge. R.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirรฒ sino alla fine.
Dammi intelligenza, perchรฉ io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.
Seconda Lettura
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria
Dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
1 Cor 2,6-10
Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sรฌ, di sapienza, ma di una sapienza che non รจ di questo mondo, nรฉ dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che รจ nel mistero, che รจ rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.
Nessuno dei dominatori di questo mondo lโha conosciuta; se lโavessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Ma, come sta scritto:
ยซQuelle cose che occhio non vide, nรฉ orecchio udรฌ, nรฉ mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amanoยป. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;ย lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profonditร di Dio.
Parola di Dio
Vangelo
Cosรฌ fu detto agli antichi; ma io vi dico.
Dal Vangelo secondo Matteoย
Mt 5, 17-37
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร uno solo di questi minimi precetti e insegnerร agli altri a fare altrettanto, sarร considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร e li insegnerร , sarร considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: โNon ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizioโ. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โStupidoโ, dovrร essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โPazzoโ, sarร destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta allโaltare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโaltare, vaโ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto dโaccordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโavversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร io ti dico: non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino allโultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: โNon commetterai adulterioโ. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.
Fu pure detto: โChi ripudia la propria moglie, le dia lโatto del ripudioโ. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone allโadulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: โsรฌ, sรฌโ, โno, noโ; il di piรน viene dal Malignoยป.
Parola del Signore.
Forma breve:
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIo vi dico: se la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: โNon ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizioโ. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio.
Avete inteso che fu detto: โNon commetterai adulterioโ. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: โsรฌ, sรฌโ, โno, noโ; il di piรน viene dal Malignoยป.
Parola del Signore
