don Ivan Licinio – Commento al Vangelo del 10 Maggio 2022

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«Ve l’ho detto, e non credete».

Tutti gli chiedono di dimostrare con i fatti che egli è il Messia, il Cristo inviato da Dio per portare la salvezza. Il problema è che quello che Gesù compie non rientra nelle aspettative dei giudei. Anche noi corriamo il rischio di non riconoscere Gesù nella nostra vita perché non si comporta come noi vorremmo o perché delude le nostre attese.

Di fronte ai fatti compiuti da Gesù non dovrebbe esserci dubbio e invece la personale idea di Dio che ognuno si fabbrica è più forte della realtà. Forse credere in un Padre misericordioso che invita al perdono e all’amore reciproco è scomodo perché provoca la coscienza e la vita di ciascuno. Meglio pensare a Dio come ad un’entità superiore da tenersi buona e da invocare come alleato potente in caso di difficoltà.

Sarebbe meglio immaginarsi come queste pecore di cui parla Gesù oggi: saldamente stretti nella mano del Padre, protetti e accarezzati allo stesso momento. Non abbiamo bisogno di un Dio potente a comando ma di un Dio vicino, sempre.

Buon cammino, insieme.


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