Il Vangelo di questa V Domenica di Pasqua ci dona la possibilitร di riconoscerci tralcio dellโunica vite che รจ Cristo, noi e Cristo siamo la stessa cosa, Lui in me e io in lui.
Il Padre รจ il vignaiolo colui che coltiva, si prende cura, annaffia, guarda compiaciuto, ha innestato suo Figlio nella vite dellโumanitร , ora abbiamo la stessa radice; Cristo ci dona quella linfa vitale per far si che ognuno porti frutto secondo le proprie capacitร , ogni tralcio che porta frutto lo pota perchรฉ porti piรน frutto.
Lโesperienza del potare non significa affatto essere amputati ma piuttosto rafforzati, il vignaiolo lo sa bene, potare รจ un dono per tutta la pianta. Non mancheranno le esperienze di inverno nella nostra vita, ma sicuramente mai tarderร ad arrivare la primavera, perchรฉ nella vite cโรจ la vita, quella vera che รจ Cristo che non mi lascia mai nรจ il giorno e nรจ la notte. Siamo tutti vite/a amati, curati, potati, chiamati per natura a portare frutto.
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)



