Siamo ormai giunti al termine di questo anno liturgico, ci viene proposta la parabola dei talenti; ci presenta un uomo che parte per un lungo viaggio e ci lascia tutti i suoi beni, questโuomo รจ Dio, egli ci dona il mondo intero, ce lo affida, ci chiede di custodirlo.
ร un padre buono che vuole il bene dei suoi figli, allontaniamo da noi la grande e prima paura, la paura di Dio che ci blocca e non ci fa operare il bene, ci fa pensare erroneamente che Dio come un padrone spietato ci chiede ciรฒ che non possiamo dargliโฆ non รจ il Dio di Gesรน Cristo, ma una distorta immagine di Dio che ci siamo creati!
Il nostro Dio ci affida dei talenti e ci chiede di sfruttarli al meglio, ci chiede di mettere tutto noi stessi e il nostro impegno in ciรฒ che facciamo, rimanendo fedeli! Giunto il momento del rendiconto chi consegna dieci talenti, non รจ ritenuto migliore di chi ne consegna soltanto quattro, Dio non misura secondo le quantitร , ma secondo le qualitร !
Lโinvito che ci viene da questo Vangelo รจ proprio quello di combattere la paura, la paura ci paralizza, non ci permette di portare frutto. I talenti li abbiamo, sono donati, sfruttiamoli, non dobbiamo aver paura di rischiare, mai! Nella nostra vita rischiamo sempre e cerchiamo di portare frutti di bene per la nostra vita, per quella dei fratelli, a Gloria di Dio!
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)
