don Giovanni Vassallo – Commento al Vangelo del 3 Febbraio 2022

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Apostolo significa letteralmente “inviato”, scelto da Dio per portare la buona notizia in tutto il mondo.
Nel vangelo di oggi abbiamo le istruzioni per questo viaggio, che non indicano soltanto l’itinerario da percorrere, ma soprattutto l’esperienza della sequela di Gesù.

La prima regola che il Maestro ci dà, è quella di andare “a due a due”: la fede è patrimonio della Chiesa, non è del solo individuo: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Dai primi secoli sino ad oggi, l’apostolato cristiano è sempre stato condiviso, come ancora fanno i missionari in terra straniera, che non vanno mai soli.

È, poi, importante “non portare niente per il viaggio”, né da mangiare né da bere né denaro, a significare la libertà dell’impegno, che ci permette di compiere la volontà di Dio: “Per giungere a Dio, la via è Cristo; ma Cristo è sulla Croce, e per salire sulla Croce bisogna avere il cuore libero, distaccato dalle cose della terra” (San Josemaria, Via Crucis, n.10).

Un discepolo di Gesù porta con sè soltanto il bastone che gli ricorda il sostegno e la protezione di Dio: ”Non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza” (Salmo 23, 4).

Le istruzioni per il viaggio che Gesù dà ai discepoli, esigono la fiducia in Dio e nel prossimo e ci ricordano la pratica dell’ospitalità e del sostegno reciproco, così caratteristiche tra le prime comunità cristiane. I discepoli in viaggio missionario erano accolti presso le famiglie cristiane che fornivano tutto il necessario, perchè “chi lavora ha diritto alla sua ricompensa” (Lc 10,7).

Come allora agli apostoli, così anche ai cristiani di oggi occorrono poche cose per seguire il Signore: un cuore libero, la famiglia che è la Chiesa e l’aiuto di Dio.

don Giovanni Vassallo


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