Si comincia con unโindicazione temporale: โQuando Gesรน seppe che Giovanni era stato arrestato…โ.
Il Signore decifra lโuscita di scena del Battista come il momento in cui tocca a lui entrare. Perciรฒ si trasferisce a Cafarnao, comincia a predicare e chiama i primi discepoli. La maestร del Figlio di Dio si rivela anche in questo particolare: cogliere il momento in cui โtocca a luiโ. Essere suo discepolo, assumere il suo stile comporta quindi la prontezza nellโintuire il tempo in cui tocca a me. Senza dubbio รจ tra le cose piรน difficili, poichรฉ in genere si รจ piรน svelti nellโindicare quando tocca agli altri, cioรจ quasi sempre.
Capire quandโรจ il nostro tempo รจ faticoso, non sembra mai quello giusto: adesso โsono troppo giovaneโ, โsono troppo vecchioโ; โsono troppo impegnatoโ, โsono in vacanzaโ; โnon sto tanto beneโ, โsono troppo stancoโ; โsono troppo feliceโ, โsono troppo tristeโ; โho i figli piccoliโ, โho i figli adolescentiโ, โho il figlio che si sta sposandoโ, โho i nipotini da curareโ. Aspettando il tempo ideale, non arriva mai il momento opportuno, perciรฒ toccherร sempre a qualcun altro. Il continuo rinvio dellโingresso in scena รจ anche causato dallโinsensibilitร . Se ho la pelle dura, se niente mi tocca, non toccherร mai a me. Se nulla e nessuno mi risulta toccante, non toccherร mai a me. Cosa mi tocca? Tocca a me!
La pagina evangelica indica anche un luogo. Si tratta della Galilea, a nord della Terra Santa. Una terra di confine: a settentrione la zona pagana di Tiro e Sidone; a est il territorio altrettanto pagano della Decapoli. La scena nella quale il Signore entra รจ un confine che, come tale, pur ben delineato, catalizza sempre molta confusione. Le frontiere sono linee nettissime e ben difese, eppure gli italiani al confine della Francia sono un poโ francesi e i francesi al confine con lโItalia sono un poโ italiani; vivono una situazione mista.
Cosรฌ gli abitanti della Galilea sono un poโ pagani. Che bello che Gesรน entri in una scena ingarbugliata. Che bello che non tema la fatica di chiarire una situazione confusa, portando la luce. Che bello che il Signore non metta la โchiarificazioneโ della nostra ambiguitร come condizione previa alla sua vicinanza, ma colga il nostro impasto di santitร e peccato come il punto di partenza del compito che tocca a lui. Se non fosse stato toccato dalla tristezza del nostro male e dalla speranza per il nostro bene, non sarebbe mai toccato a lui. Cosa mi tocca? Tocca a me!
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don Giovanni Cesare Pagazzi (annuario al 04/09/2019)
