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don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 21-28

Influencer di Dio

Influencer… parola molto attuale, che dopo le recenti vicende di Chiara Ferragni, una delle più famose influencer del mondo dei social, sembrerebbe assumere un significato sospetto e negativo. Ma come sempre anche in questo caso è sbagliato generalizzare.

La vignetta di don Giovanni Berti

Gli influencer sono coloro che attraverso una efficace comunicazione sui social media (come Instagram, TikTok, Facebook…), sono seguiti da moltissime persone (detti “followers”) sui più svariati argomenti, dalla moda alla scienza, dalla tecnologia ai viaggi, dalla cultura alla politica. C’è una sorta di competizione tra influencer ad avere sempre più followers, sia perché si è convinti del proprio messaggio, ma anche motivati perché in tantissimi casi diventa una fonte di guadagno non piccolo.

Se ci pensiamo bene in un modo o nell’altro gli influencer ci sono sempre stati, sono solo cambiati i mezzi con i quali sono seguiti e si fanno seguire. La Storia è piena di personaggi che hanno trovato il modo giusto per farsi seguire dalle masse e guidarne le scelte. E sia in senso negativo ma anche in su strade positive.

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Gesù in fondo è stato un influencer del suo tempo. È così che gli evangelisti raccontando la sua storia ce lo presentano. In questo brano all’inizio del suo vangelo, Marco ci parla di Gesù che cresce sempre più in considerazione e seguito. Man mano che predica non sui social, ma nelle sinagoghe e piazze, le folle sono sempre più attratte dalla sua predicazione, che contemporaneamente dà fastidio sempre di più ai suoi avversari. A Gesù viene riconosciuta una autorità nelle cose che dice che supera quella degli altri predicatori ufficiali e anche di altri predicatori del suo tempo che avevano discepoli.

Cosa rende così efficace la predicazione di Gesù? Cosa lo rende un influencer di successo? In questo passo del Vangelo non ci viene subito detto, me l’evangelista ce lo spiegherà man mano che procede il racconto del Vangelo.

Di certo Gesù ha un modo di parlare di Dio, di spiegare la Bibbia e di parlare del mondo che entusiasma e libera. Ha una parola che non rimane astratta ma diventa gesti e guarigioni. Gesù fa sperimentare la forza liberatrice della Parola di Dio, tirandola fuori da discorsi fumosi e pesanti, libera la Parola di Dio dalla gabbia dei ragionamenti che non toccano la vita.

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Ed è per questo che ci viene raccontato come un uomo posseduto da demoni che fino ad allora era stato tranquillo, con Gesù si scatena. Viene da pensare che i demoni dentro quest’uomo mentre ascoltavano le prediche vuote e astratte degli altri predicatori della sinagoga non si sentivano “minacciati”, ma con Gesù capiscono che lui davvero è liberatorio, lui si che è capace di aprire menti e cuori e riportare davvero le persone a Dio.

“Sei venuto a rovinarci…” dicono i demoni a Gesù che parla. Ed è proprio vero! Gesù non è venuto per lasciare le cose come sono, non parla per anestetizzare l’anima con una “religione” accomodante. Gesù parla di Dio e lo vive. Gesù mostra con la sua vita che Dio è vicino davvero e che si può crescere nell’amore, che si può costruire un mondo di pace e fratellanza, che non siamo condannati a ripetere gli errori e che dobbiamo essere attenti ad ogni più piccola sofferenza.

Gesù mette a tacere (“Taci! Esci da lui”) il male dentro l’uomo, dentro la società e anche dentro di me.

Gesù mette a tacere i miei demoni interiori per rendermi una persona libera e che libera gli altri.

Gesù è un vero influencer della storia, perché se ancora oggi lo seguiamo significa che il suo messaggio si è diffuso e ha coinvolto generazioni di discepoli.

Gli influencer moderni usano le piattaforme di comunicazione che ci sono oggi e che tutti in un modo o l’altro usiamo. La Chiesa stessa cerca di portare avanti il messaggio del Vangelo anche con i nuovi mezzi di comunicazione, che non solo sono buoni, ma sono necessari.

Ma il principale “social” sul quale Gesù continua da sempre ad essere influencer di Dio rimane la vita umana, con le nostre parole e i nostri gesti personali e comunitari. Un modo per verificare se davvero siamo followers di Gesù è se anche le nostre parole e i nostri gesti diventano come quelli del nostro influencer Gesù, cioè fonte di liberazione e guarigione per chi ci sta accanto e per il mondo

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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