don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 28 Aprile 2024

Domenica 28 Aprile 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 15, 1-8

Data:

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Fede senza certificati

Come possiamo certificare che siamo cristiani?

Una delle attivitร  che mi competono come parroco รจ quella di rilasciare i certificati di Battesimo e Cresima in vista delle varie tappe sacramentali. Se un bambino o ragazzo vuole ricevere la Prima Comunione o celebrare la Confermazione, deve esibire al parroco la prova scritta che รจ stato Battezzato.

La stessa cosa vale quando si desidera celebrare il Matrimonio cristiano o ricevere lโ€™ordine presbiterale. Capita spesso che venga richiesto il certificato di Battesimo anche per lโ€™iscrizione allโ€™Universitร  Cattolica o per accedere a qualche convito per studenti gestito da religiosi.

Ogni volta che compilo i dati del foglio e metto timbro e firma, penso alla persona, al ragazzo o ragazza di cui scrivo il nome e cognome, e mi domando come sta vivendo veramente la sua fede cristiana. Mi domando anche come la sua famiglia e la sua comunitร  cristiana sono state di aiuto nel cammino di crescita spirituale di amore per il Vangelo.

Gesรน per parlare della vita di fede usa unโ€™immagine davvero concreta e ancora estremamente efficace presa dal mondo agricolo: la vite.

Tutti noi generalmente della vite vediamo e godiamo solo il frutto, che รจ il grappolo dโ€™uva che a sua volta puรฒ diventare buon vino. Nel dolce grappolo dโ€™uva e nel vino possiamo perรฒ intravedere quel legame che ci porta diritti alla pianta della vite da cui si sono estesi i tralci e da cui sono nati i frutti. Dal buon frutto possiamo dire con certezza che la pianta รจ buona, e buona e stata anche la coltivazione.

Che cosa ci insegna questa metafora della vite, dei tralci e del frutto? Dio รจ come lโ€™agricoltore che vuole i frutti buoni del suo amore dentro tutta la Storia umana. Ed ecco allora che ha โ€œpiantatoโ€ nel terreno della Storia, in un luogo e tempo precisi, Gesรน, il quale con i suoi amici, i discepoli, arriva a portare il frutto buono dellโ€™amore lungo tutta la Storia fino a noi oggi, a me.

Eโ€™ davvero bella questa immagine di interconnessione fruttuosa tra Dio e me, tra il cielo infinito e la terra piccola della mia vita. Ed รจ dal frutto dellโ€™amore che posso determinare se cโ€™รจ questo legame profondo e vero con Gesรน, da cui parte tutto. Questa immagine agricola รจ bella, ma allo stesso tempo anche provocatoria.

Da cosa si vede che sono legato a Cristo? Il certificato di Battesimo e Cresima mi dice solo un evento esterno e una appartenenza alla Chiesa che รจ iniziata in un dato momento, ma non mi dice se questo legame รจ continuato, se รจ stato coltivato e promosso, oppure se cโ€™รจ stata una cesura che ha reso cristianamente la mia vita un โ€œramo seccoโ€.

Lโ€™immagine della vite, dei tralci e del frutto, รจ provocatoria perchรฉ demolisce anche la pericolosa idea secondo la quale solo i cristiani battezzati hanno lโ€™esclusiva del legame con Gesรน. Il Vangelo รจ chiaro: dove ci sono frutti di amore, dove vedo generositร , dove cโ€™รจ accoglienza, perdono, sacrificio per amoreโ€ฆ lรฌ cโ€™รจ la linfa vitale che parte sempre da Gesรน. I frutti dellโ€™amore di Dio li possono portare tutti gli uomini, che abbiamo o meno un certificato di appartenenza alla Chiesa.

Ma allora che senso ha battezzarsi e riempire con i propri dati il registro parrocchiale dei battesimi? Non certo per avere un โ€œlasciapassareโ€ per belle cerimonie successive, ma per iniziare una missione di cui il mondo ha bisogno.

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Noi cristiani abbiamo la bella e difficile missione di annunciare la veritร  della vite, lโ€™origine dellโ€™amore, la vita di Gesรน. Abbiamo il compito di stimolare lโ€™umanitร  a produrre quei frutti dellโ€™amore che tutti gli esseri umani possono portare, nonostante egoismi, guerre e le ingiustizie rendano spesso la societร  piena di rami secchi senza frutti buoni.

La vita cristiana, fatta di tappe sacramentali, di vita fraterna nella comunitร , di caritร  e preghiera, di catechesi e approfondimento del Vangelo, ci porta a sentire vivo in noi Gesรน da cui tutti dipendiamo e siamo legati. La vita cristiana ci porta a tagliare quel che non ci fa star bene e quello che non porta frutti buoni di amore. La vita cristiana vera, non lasciata al certificato di Battesimo, รจ una vita che mostra Gesรน nelle nostre parole, nei nostri gesti e scelte di ogni giorno.

E cosรฌ anche senza esibire un pezzo di carta chiunque ci incontra potrร  capire a Colui a cui siamo legati davvero.

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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