Nellโalto dei cieli e nel profondo dei cuori
โUsa la Forza, Luke! Segui lโistinto Luke! Fidati di meโฆ Ricorda, la Forza sarร con te, sempre!โ
Sono le parole che Luke Skywalker, lโeroe del film Star Wars, sente dentro di sรฉ proprio nel momento cruciale della battaglia finale contro i cattivi, quando ha una sola possibilitร di colpire e distruggere la Morte Nera, lโimmensa astronave da guerra che elimina i pianeti. La voce interiore che Luke sente รจ quella di Obi Wan Kenobi, il suo maestro Jedi che aveva visto morire, ma che ora gli parla nel cuore e lo spinge ad abbandonare lโuso della tecnologia e a fidarsi di piรน di sรฉ stesso, delle proprie capacitร e forze.
Passando dal racconto fantastico del film al racconto del Vangelo di questa domenica in cui si celebra lโAscensione del Risorto, troviamo le ultime parole di Gesรน ai suoi discepoli. Siamo proprio alla conclusione del Vangelo di Matteo, e su questo monte in Galilea, in questo posto lontano dal centro religioso di Gerusalemme in Giudea, immersi in un luogo periferico che richiama il mondo intero, Gesรน rende missionari i suoi discepoli e amici.
Lโevangelista ci descrive la fede dei discepoli, che รจ divisa tra adorazione e dubbio, tra fiducia nel Maestro e sfiducia in sรฉ stessi, tra certezze e domande: โQuando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitaronoโ. In queste poche parole cโรจ tutta la mia vita di fede e di uomo, che รจ fatta di conoscenza e anche di dubbi, di voglia di seguire Gesรน e paura di farlo fino in fondo, divisa tra momenti di coerenza e momenti di incoerenza.
Ma nonostante la fede e dubbio siano mischiati, Gesรน risorto non rinuncia a mandare i suoi amici a immergere il mondo intero, tutti i popoli, in Dio Padre, Figlio e Spirito. โBattezzare tutti i popoliโ non significa principalmente celebrare riti, ma alla lettera โimmergereโ tutti nella presenza di salvezza di Gesรน.
Proprio in questi giorni dalla Romagna ci arrivano le immagini terribili dellโacqua dei fiumi che straripa e sommerge tutto. Tutto diventa uguale, e vengono cancellate le strade, i recinti e tutto lโaspetto normale del territorio. Se in questo caso รจ una immersione fisica tragica e catastrofica, al contrario lโimmersione del mondo nel Vangelo porta salvezza e benefici, azzerando divisioni e lotte, stravolgendo il male. Oltre alle immagini dei territori sommersi dalle acque dei fiumi, in questi giorni abbiamo visto anche lo straripare della solidarietร che ha โsommersoโ le comunitร colpite in un aiuto che salva e risolleva.
Ecco cosa significa โandate dunque e fate discepoli tutti i popoliโ: significa far sรฌ che tutti possiamo sperimentare lโamicizia con Gesรน e lโamore reciproco che questa amicizia crea, distruggendo i nemici veri dellโuomo che sono la cattiveria, la solitudine, la divisione.
Gesรน sul monte promette di rimanere per sempre accanto ai suoi amici nella loro missione di immersione del mondo nel suo amore. Lโascensione di Gesรน in cielo, che celebriamo in questo giorno, non รจ la separazione del Signore dai suoi discepoli, ma รจ esattamente il contrario. Il cielo nel Vangelo non รจ quello spazio profondo del cosmo dove Dio sembra sparito e irraggiungibile. Quel cielo รจ dentro di noi, dentro lo spazio del cuore umano. ร lรฌ che Gesรน risorto entra per rimanere definitivamente superando i confini della storia. Gesรน con la resurrezione rimane con noi sempre, e ci invita ad ascoltarlo nel cuore.
Viviamo in un mondo che ha sviluppato enormi possibilitร di comunicazione, con strumenti davvero strabilianti e impensabili solo pochi anni fa. Ma questo non deve illuderci che questi mezzi di comunicazione ci rendo piรน attenti alla voce dello Spirito di Dio, che per parlare al cuore non usa nessuna tecnologia esterna, ma รจ accessibile a tutti in ogni momento, qualsiasi siano le nostre capacitร e mezzi.
Ancora una volta il Vangelo ci ricorda che proprio amando, il nostro udito spirituale diventa sempre piรน capace di sentire quel messaggio di Gesรน che da quel giorno sul monte in Galilea non ha mai smesso di dire a me e a ogni uomo: โโฆ fidati di me, io sarรฒ con teโฆ sempreโ
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)
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