don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 20 Novembre 2022

1587

Gesรน re nudo

vignetta di don gioba“Il re รจ nudo!” grida un bambino tra la folla vedendo lโ€™imperatore che sfila senza vestiti in mezzo alla sua corte e al suo popolo. Due truffatori si erano presi gioco della vanitร  del sovrano dicendogli che possedevano un tessuto meraviglioso ed erano in grado di confezionare per lui un vestito cosรฌ bello che non si era mai visto.

L’unicitร  di questo tessuto magico รจ che era visibile solo alle persone intelligenti mentre gli stupidi non lo avrebbero visto. Lโ€™imperatore e la sua corte non vedono nulla quando i truffatori confezionano e presentano lโ€™abito, ma nessuno, a cominciare dal sovrano stesso, ha il coraggio di dirlo perchรฉ ciรฒ avrebbe significato dimostrarsi stupidi. La rete fitta di paure, convenienze, abitudini e gerarchie imbriglia tutti e nessuno vuole riconoscere la veritร .

Solo il bambino, che non ha paura di sembrare stupido, vede la realtร  oltre le apparenze e le convenienze e lo dice apertamente. รˆ in estrema sintesi la trama della fiaba โ€œI vestiti nuovi dellโ€™imperatoreโ€ di Hans Christian Andersen, che mi รจ venuta in mente pensando a Gesรน che oggi, nellโ€™ultima domenica dellโ€™anni liturgico, viene proclamato come Re dellโ€™universo.

Il passo di Vangelo che ascoltiamo in questa solennitร  รจ quello che ci racconta di Gesรน sulla croce, tra due altri crocifissi come lui, condannati come malfattori. Cโ€™รจ anche una scritta posta sopra la sua testa che dice โ€œCostui รจ il re dei Giudeiโ€. Tra le urla di insulto ci sono anche quelle dei soldati che lo deridono partendo proprio da quella scritta: โ€œSe tu sei il re dei Giudei, salva te stessoโ€, simile a quella delle autoritร  religiose: โ€œSalvi se stesso, se รจ lui il Cristo di Dio, lโ€™elettoโ€, che perรฒ evitano la parola โ€œreโ€ che per loro รจ una bestemmia accostata a questo falso maestro e sovvertitore della fede. Anche uno di quelli che condividono la sua condizione di condannato lo insulta in maniera disperata.

Ecco quindi la presentazione evangelica di Gesรน come re, un re davvero nudo, spogliato di tutto quello che potrebbe richiamare una condizione nobile e di potere. Gesรน รจ un re nudo che in mezzo al popolo viene deriso o ignorato, abbandonato dai suoi amici e discepoli e cacciato fuori dalla cittร  santa dove dovrebbe regnare. Al contrario della favola di Andersen tutti vedono la sua condizione disonorevole e gli si rivoltano contro.

Ma quello che attira di piรน lโ€™attenzione nel racconto di Luca, e che fa apparire tutto il resto solo come uno sfondo per meglio far risaltare il centro, รจ il breve dialogo tra Gesรน e uno dei due uomini crocifissi con lui, che chiamiamo tradizionalmente โ€œil buon ladroneโ€, anche se non รจ certamente buono dal punto di vista della vita, dato che lui stesso riconosce i motivi della sua condanna.

Questโ€™uomo senza nome, mi ricorda il bambino della fiaba. Lui non vede un re nudo, ma un re vero, con un vero regno. Non vede la nuditร  del corpo ma il vestito dellโ€™amore con il quale Gesรน ha sempre svolto la sua missione. Anzi รจ proprio quando si รจ spogliato dei simboli di potere che Gesรน ha mostrato di piรน la sua condizione divina e la sua regalitร .

Gesรน รจ un re di un regno che non รจ fuori dal mondo, ma dentro, perchรฉ lui stesso lโ€™ha inaugurato e realizzato. รˆ il regno dellโ€™amore di Dio, il regno che si estende dal cielo fino alla terra e di nuovo al cielo, in Dio. Il regno di Gesรน si รจ mostrato fin dalla semplicitร  della sua nascita, fino ad arrivare a radunare i poveri, a mostrare misericordia per tutti coloro che erano esclusi. รˆ un regno che ha nella croce il vertice e non la sua caduta, come vorrebbero indicare la scritta sulla testa e le parole di insulti. Gesรน รจ davvero lโ€™inviato di Dio, il Cristo, ed รจ davvero un re che governa con lโ€™amore e che non vuole sudditi ma discepoli, amici e fratelli.

Solo lo sguardo di un disgraziato, non si sa come, ma รจ capace di vedere la realtร  delle cose e vede nel Cristo nudo sulla croce, il re dellโ€™universo. Lo sguardo semplice come quello di un bambino, senza paura, vede Gesรน e a lui si affida. Gesรน non risponde agli insulti ma solo alle parole di fede di questโ€™uomo, e gli promette subito quello che lui chiede, e cioรจ di essere ricordato.

La parola ricordare ha dentro la parola โ€œcuoreโ€, che per gli antichi era la sede della memoria. Ci siamo tutti noi in questโ€™uomo che chiede di essere ricordato da Gesรน re dellโ€™universo, di essere portato al suo cuore. Il cuore di Gesรน dalla memoria infinita porta anche noi, con le nostre piccolezze e povertร . Gesรน nudo sulla croce riveste noi del suo amore che ci rende meravigliosi piรน di ogni abito, ricchezza e potere.

don Giovanni

- Pubblicitร  -

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)