don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 2 Luglio 2023

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Amare con un bicchiere d’acqua

Per me personalmente, che celebro il compleanno proprio in questa domenica, queste del Vangelo sono davvero parole che provocano e forse mettono un po’ a disagio. Celebro il dono della vita che i miei mi hanno fatto, non solo la vita fisica ma tutto quello che sono, e il Vangelo mi dice che non sono degno di Gesù se non lo amo più dei miei genitori. Due miei amici carissimi hanno una figlia fantastica di quasi un anno che accudiscono con un amore e dedizione totali fin da quando è stata concepita, e il Vangelo anche a loro dice che Gesù deve essere amato di più altrimenti non si è degni di lui.

E cosa vuol dire concretamente amare Gesù? E ha senso una competizione di “amori”, specialmente se riguardano gli affetti e i legami più profondi?

La vignetta di don Gioba

Ma forse è proprio questa la provocazione che mi viene lanciata: stare dalla parte di Gesù non è questione di formalità religiosa e di adesione puramente intellettuale, ma di vero e proprio amore. E l’amore non è mai qualcosa che sta “per aria”, come fosse una parola vuota che tocca solo il ragionamento, ma ha bisogno di “fisicità” e di concretezza, così come è l’amore per i propri genitori e per i figli, gli amici, la famiglia…

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Le parole di Gesù rivolte ai discepoli parlano di dono della vita e di accoglienza. Gesù invita a vivere gesti reciproci di amore che è sempre dare e ricevere, anche se non sempre allo stesso tempo. Gesù promette che nessun gesto, neanche quello piccolo come dare un bicchiere d’acqua rimane inutile e senza frutti.

Ci viene insegnato che la fede non è un vuoto ragionamento e nemmeno una serie di riti esteriori, ma è questione di gesti d’amore come quelli che si hanno tra le persone più care.

Il “di più” di amore che mi chiede Gesù non lo sento come un’esclusione di altri amori, ma un richiamo a non perdere la fede per mancanza di amore concreto.

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Sappiamo che il Vangelo va letto nel suo complesso e che l’agire di Gesù, così come è raccontato nelle Scritture che leggiamo, è un modello concreto su come “amare Dio”. Ecco, Gesù ha amato Dio Padre dando la sua vita ogni giorno, fin dal suo concepimento, quando dall’altezza del cielo si è fatto piccolo come un “nulla” di cellule, e poi nascendo e vivendo come tutti noi e in mezzo a noi, cercando amici, toccando i malati, avvicinando i più lontani, non solo con segni miracolosi, ma soprattutto con piccoli gesti quotidiani, quelli che siamo tutti capaci di fare.

Sono degno di questo amore? Sono capace di trasformare le mie dichiarazioni di fede in Dio e in Gesù in scelte quotidiane di amore come quelle del Vangelo, andando oltre il ristretto giro delle persone vicine ma arrivando al mondo intero?

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)