Dress-code per il discepolo

La storia umana รจ ricca di divise, uniformi e distintivi, abiti tradizionali e modi di vestire e apparire che mostrano subito a quale gruppo, nazione, popolo, esercito, squadra sportiva, tradizioneโฆ ecc. appartiene colui che li indossa. A livello religioso questa ricerca di segni esteriori chiari e ben distinguibili รจ altrettanto ben presente, e cosรฌ in tutte le tradizioni religiose ci sono vesti, distintivi e simboli vari che immediatamente richiamano una appartenenza ad una religione oppure ad un’altra, a quale livello di gerarchia uno si colloca o qual รจ il compito che svolge dentro il proprio gruppo religioso.
Questo lo vediamo benissimo anche tra noi cristiani, dove abbondano i segni che contraddistinguono il grado di religiositร e anche il ruolo che si ha nella comunitร , e la scala gerarchica dei suoi ministri.
Gesรน riguardo a tutto questo come si poneva? Che cosa ci possono dire i racconti del Vangelo?
Prima di tutto รจ chiaro che non sappiamo nulla del suo aspetto fisico e di come abitualmente vestiva, se non andando a quelle che erano le usanze dellโepoca, e facendo quindi delle ipotesi.
Gesรน non ha lasciato nessuna indicazione su come dovessero essere vestiti i suoi discepoli per essere riconosciuti come tali, nessuna indicazione su una divisa particolare, nessun distintivo da portare al collo per una appartenenza al suo gruppo. Gesรน e i discepoli erano ebrei, e gli ebrei per tradizione erano circoncisi, e quello era un segno fisico che indicava un legame forte con la propria religione, ma anche questo segno ben presto fu abbandonato dalle prime comunitร cristiane quando esse si aprirono a tutti gli uomini di qualsiasi provenienza, oltre i confini territoriali e etnici del popolo di Israele.
Non cโรจ proprio nulla nei Vangeli riguardo il โdress-codeโ del vero discepolo?
Il breve passo di questa domenica si colloca allโinterno dei discorsi dellโUltima Cena. Lโevangelista Giovanni dedica ben 5 dei 21 capitoli del suo vangelo a questo ultimo incontro del Maestro con i discepoli, un incontro che davvero si puรฒ considerare il suo testamento spirituale. Questo ultimo incontro durante la cena pasquale inizia (al capitolo 13) non con parole ma con un gesto dal profondissimo significato: Gesรน lava i piedi dei suoi discepoli. Con un gesto il Signore riassume tutta la sua vita la quale fa da modello per la vita di chi si dice suo amico e discepolo.
Nei Vangeli su come fosse vestito Gesรน ci sono pochissime indicazioni, e una รจ qui quando ci viene raccontato di come si cinge la vita con un asciugamano per lavare i piedi. Piรน avanti รจ raccontato che viene vestito con un mantello di porpora e una corona di spine, e infine praticamente nudo sulla croce. Ma รจ solo lโasciugamano alla vita il vestito che Gesรน si sceglie per sรฉ.
Ma รจ nelle parole che dice loro successivamente che troviamo a mio avviso il vero definitivo โdress-codeโ del discepolo secondo le indicazioni di Gesรน: โda questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altriโ.
Lโamore che si prendere cura dellโaltro e la pace nelle relazioni tra fratelli, sono questi il segno distintivo che dice lโappartenenza alla comunitร cristiana e lโessere discepoli di Gesรน. Sono i miei gesti sullo stile di Gesรน che mostrano nel modo piรน evidente chi sono come discepolo, e non certo una croce al collo o un vestito religioso particolarmente vistoso. Anzi, il mostrare, se non a volte ostentare, simboli religiosi con una vita priva di amore rischia di farci assomigliare piรน a Giuda, che come ci racconta il vangelo stesso, esce dal gruppo nella notte non solo esteriore ma soprattutto interiore.
Questa domenica Charles De Foucauld, vissuto tra il 1858 e il 1916, viene proclamato santo, cioรจ modello di fede per la Chiesa universale. Lui da soldato e profondamente antireligioso, si innamora del Vangelo e di Gesรน, lasciando tutto e scegliendo di vivere la sua fede in mezzo ai Tuareg mussulmani nel deserto. Morรฌ senza riuscire a formare quella comunitร religiosa che sognava e non convertendo nessuno. Non raggiunse in vita nessun risultato straordinario in opere e conversioni, eppure proprio questo amore semplice e quotidiano per il Vangelo ha ispirato migliaia di persone nei decenni successivi e anche oggi.
Charles De Foucauld รจ stato chiamato anche il San Francesco del XX secolo, perchรฉ come il santo di Assisi si vestรฌ solamente di Vangelo, facendo diventare le parole di Gesรน il suo unico e irrinunciabile dress-code.
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)



