La copertina del Vangelo
Il titolo di un libro รจ lโultima delle cose che viene decisa per un testo, e molto spesso non รจ nemmeno lโautore principale a deciderlo, ma la casa editrice. Questo vale per il titolo come per lโimmagine della copertina, che con il titolo forma un tuttโuno.

La copertina giusta, con titolo ed immagine, รจ fondamentale perchรฉ quel libro โbuchiโ lโinteresse dei possibili acquirenti nelle librerie.
La Bibbia รจ una raccolta di libri, che sono stati scritti in varie epoche e da vari autori per raccontare in molti modi diversi il rapporto di Dio con lโumanitร . Dentro questa raccolta di 73 libri (46 dellโAntico Testamenti e 27 del Nuovo) abbiamo anche i Vangeli, cioรจ i 4 libri che in modo parallelo raccontano la stessa storia, quella di Gesรน.
Nessuno di questi libri ha un titolo specifico e una copertina con una immagine. Ma forse anche noโฆ
Un evangelista che a suo modo mette il โtitoloโ al suo scritto, รจ proprio lโevangelista Marco. Secondo gli studiosi questo sarebbe il racconto scritto piรน antico su Gesรน, redatto nei primi anni 60 del primo secolo, circa 30 anni dopo le vicende narrate.
Questa domenica, la seconda di Avvento nel nostro cammino verso il Natale, ascoltiamo le primissime righe del Vangelo di Marco, dove si narra di Giovanni il Battista che invita a preparare lโavvento del Messia, il nuovo e definitivo intervento di Dio nella Storia umana.
Ma รจ proprio la prima riga (o primo versetto nel linguaggio della lettura biblica) ad essere estremamente interessante. Appare qui per la prima volta la parola โvangeloโ. Marco a suo modo dร un titolo con il quale dice tutto in modo sintetico: โinizio del Vangelo di Gesรน, Cristo, Figlio di Dioโ.
Noi quando sentiamo la parola โvangeloโ pensiamo immediatamente ad un testo scritto, ad un libroโฆ ma la parola โvangeloโ significa โbuona notiziaโ e non โtestoโ.
Marco nella prima riga avverte i lettori che quello che sta per raccontare รจ la storia di un tale che si chiamava Gesรน (nome comune a quel tempoโฆ come tanti altri) e che รจ una buona notizia perchรฉ si รจ rivelato come Cristo, cioรจ il Messia atteso inviato da Dio, e ancora di piรน, si รจ rivelato essere Figlio di Dio.
Buona notiziaโฆ ecco il titolo della storia di Gesรน raccontata da Marco, che avverte che dentro tutte le vicende che narrerร , anche le piรน difficili e tristi, anche quando racconterร della morte di questo Gesรน, rimane la notizia buona che Gesรน รจ inviato da Dio ed รจ addirittura Figlio di Dio.
Forse noi lungo la storia della Chiesa abbiamo โridottoโ il racconto della storia di Gesรน ad una specie di raccolta di โdoveriโ, di โleggiโ da eseguire. Forse abbiamo fatto sembrare il racconto come un buon insegnamento morale da seguire e nulla piรน. Forse non sentiamo piรน la forza della โbuona notiziaโ che non puรฒ che attirare mente e cuore.
Eppure, se ci pensiamo bene, abbiamo bisogno di โvangeliโ nella nostra vita. Abbiamo bisogno di โbuone notizieโ che ci ridiano speranza, come ad esempio la fine della guerra, il ritrovare un legame dโamore perso, la guarigione da una malattiaโฆ la possibilitร di vivere in pace. Abbiamo bisogno di โvangeliโ, e cosรฌ Marco ci dice subito che quello che lui racconta รจ un โvangeloโ che ci aiuta a trovare i nostri โvangeliโ e ad โevangelizzareโ il mondo, cioรจ renderlo una buona notizia per tutti coloro che ci vivono.
Manca ancora una cosa alla copertina del libro di Marco: lโimmagine giusta.
Questa immagine la possiamo essere noi, con una vita che assomiglia a quella di Gesรน. Noi siamo la copertina del Vangelo di Gesรน Cristo Figlio di Dio. Se con quello che diciamo e soprattutto con quello che facciamo diventiamo immagine di una buona notizia, allora molti altri in cerca di vangelo vorranno leggere il nostro, quello di Gesรน.
- Pubblicitร -
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)
