Nella 26.ma domenica del Tempo ordinario, il Vangelo presenta la parabola del ricco che si dava a lauti banchetti, totalmente disinteressato del povero Lazzaro che stava alla sua porta. Morti entrambi, il primo finisce tra i tormenti, mentre il secondo viene finalmente consolato. Il ricco chiede che Lazzaro possa venire in suo aiuto, ma gli viene risposto:
โTra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ.ย
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:
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[ads2]โUn povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del riccoโ. Corriamo il pericolo dโinterpretare questo Vangelo riduttivamente trascurando forme di povertร meno evidenti, ma che sono ugualmente nel cuore di Cristo, a favore di povertร che contemplano solo alcuni bisogni primari dellโuomo.
Non si tratta solamente dellโindigenza, che peraltro รจ certamente presente nel brano. Ci sono, anche, poveri che โgiaccionoโ in case benestanti, ma piagati dallโegoismo o dalla paura di vivere, privi di amore e unitร in famiglia e affamati di briciole di perdono e di rispetto.
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Come pure giovani, poveri di pietร verso il prossimo, derubati dal diavolo della veritร e del significato meraviglioso che Dio ha associato al corpo umano e alla differenza sessuale, che vivacchiano in qualche universitร , palestra, o beauty farm, desiderosi di scoprire il senso della vita. Alcuni di questi fratelli โmeno abbientiโ stanno rischiando il suicidio e la povertร eterna e aspettano bramosi qualcuno che, per amore, annunci loro il kerigma, la misericordia che ci arricchisce della natura divina.
Il Signore ci conceda di commuoverci per i poveri che appaiono immediatamente tali e per quelli che sembrano ricchi ma gemono privi dโamore, cosรฌ come Egli ha avuto pietร della nostra miseria.
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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Am 6, 1.4-7; Sal 145; 1 Tm 6, 11-16; Lc 16, 19-31
Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
ยซC’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietร di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noi”.
E quello replicรฒ: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicรฒ: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 Settembre – 01 Ottobre 2016
- Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net