Dove cโรจ una fame, facciamoci pane
Al termine del tempo pasquale la liturgia riprende il ricordo dellโEucaristia e della istituzione del sacramento con cui Gesรน ha scelto di rimanere in mezzo a noi per sempre. Lโevangelista Luca mostra come nel mezzo del deserto, al calar della notte, Dio ripete gli antichi prodigi della storia del suo popolo; sebbene gli uomini credano di essere soli e abbandonati, Gesรน si ritrova in mezzo a loro e distribuisce a piene mani il suo mistero: insegna, guarisce, offre cibo. Per mezzo di Gesรน, Dio si rivela come colui che offre lโalimento della vita al popolo.
In prospettiva ecclesiale, il miracolo รจ divenuto unโanticipazione di ciรฒ che compirร uno o due anni dopo allโinterno della sala del cenacolo nellโultima sera della sua vita terrena. Egli ยซprende i pani, leva gli occhi al cielo, li benedice, li spezza e li dร ai discepoliยป. Per capire, gustare, assaporare lโEucaristia รจ necessario prendere coscienza della fame che abita dentro di noi e rode in profonditร le risorse del nostro vivere abituale.
Si partecipa alla celebrazione eucaristica non per un senso del dovere o per i valori simbolici che essa esprime, ma perchรฉ si รจ mossi da una fame profonda. Per rimediare a questa fame Gesรน ci parla di pane, quasi a ricordarci che non si tratta di un mangiare in senso metaforico, ma diย un mangiare concreto, come concreto รจ un pane che compare sulla nostra tavola, come concreto era il pane che egli aveva moltiplicato per sfamare la folla che lo seguiva.ย […] CONTINUA SU FAMIGLIA CRISTIANA
