LA VITA ร METAMORFOSI
Nella festa della trasfigurazione di Gesรน noi celebriamo un anticipo della nostra umanitร divinizzata. ร la festa della nostra umanitร ritrovata in tutta la sua bellezza, persa a causa dellโantico peccato. Gesรน decide di portareย in disparteย tre dei suoi discepoli (Mt 17,1). Se vogliamo riscoprire la nostra piรน profonda e autentica umanitร , se vogliamo ritrovare la nostra vera bellezza (perchรฉ Dio, che รจ bellezza, non puรฒ che creare bellezza), nella vita dobbiamo decidere di lasciarci portare da Lui. Dobbiamo fidarci di Lui.
Abbiamo bisogno di trovare il tempo di stareย in disparteย con Lui. Solo nella preghiera, che รจ conversare con Gesรน, rientriamo in noi stessi e possiamo vedere, con gli occhi del cuore, lโinvisibile: ovvero, vederย risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristoย (2Cor 4,6). Il centro della vita cristiana รจ la conoscenza reale e progressiva di Cristo Gesรน.
Se davvero viviamo questo dinamismo di conoscenza, allora avverrร quanto Paolo aggiunge, dicendo cheย a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo lโazione dello Spirito del Signoreย (2Cor 3,18). La visione di tutta la bellezza di Gesรน, donata solo per qualche istante a Pietro, Giacomo e Giovanni, รจ un dono che Dio vuol fare a noi per tutta lโeternitร .
Di fronte alla visione di qualcosa di bello lโuomo dice: โche bello!โย Stando alla presenza di qualcosa di bello, lโuomo sta bene con sรฉ stesso, con la natura e con gli altri, e vorrebbe prolungare nello spazio e nel tempo questo stato dโanimo. Normalmente, per prolungarlo, pensa che debbaย fareย qualcosa.ย Signore, รจ bello per noi essere qui. Se vuoi, farรฒ qui tre capanneโฆโย (Mt 17,4) Questo proposito รจ qualcosa di istintivo, di primordiale.
Invece Dio indica qualcosโaltro:ย questi รจ il Figlio mioโฆ ascoltateloย (Mt 17,5). Notate bene: la voce di Dio interviene mentre Pietroย stava ancora parlando.ย La strada per entrare nella contemplazione del volto di Dio in Gesรน Cristo non รจ quella del parlare o del fare, ma quella dellโascoltare, ovvero del pregare: perchรฉ una vera preghiera nasce dallโascolto del parlare di Dio. Non che lโoperare o il parlare dellโuomo non serva a niente, giammai! Perรฒ, ricordate cosa successe un giorno a casa dei suoi amici Lazzaro, Marta e Maria?ย
Maria, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parolaย (Lc 10,39). La voce di Dio proveniente da quella nube luminosa, โatterrisceโ, nel senso piรน stretto della parola, i tre discepoli per la paura (Mt 17,6). Quando ci accorgiamo di essere alla presenza di Dio, noi avvertiamo subito la nostra veritร . Siamo fatti di terra, siamo fragili come la terra. I nostri occhi, se Dio non ci parla, sono curvi su noi stessi, incapaci di guardare in alto. Ma Dio, in Gesรน Cristo, si รจ avvicinato ad ogni uomo per toccarlo e dirgli:ย alzatevi e non temeteย (Mt 17,7).
Cosa sia stata la trasfigurazione di Gesรน, รจ difficile esprimerlo, per lโevangelista che non ha trovato altre parole che paragonare il suo volto al sole e le sue vesti alla luce, come per i tre apostoli che hanno assistito e poi tramandato secondo gli ordini del Signore (Mt 17,9).
Anche per chi oggi commenta il vangelo come me, non รจ dato trasmettere esattamente questa esperienza. Ciรฒ che appare chiaro รจ che la parola di Dio รจ il principio che da forma e bellezza al nostro corpo: chi ascolta la sua parola diventa come Gesรน, perchรฉ accoglie il seme che genera secondo la sua specie, cioรจ la natura divina (1Pt 1,23 e 2Pt 1,4). La nostra trasfigurazione allora comincia quando invece di pensare e ascoltare noi stessi, cominciamo ad ascoltare e pensare a Lui. La nostra trasfigurazione รจ unโopera di Dio, che agisce in noi quanto piรน gli diamo autoritร e libertร sulla nostra vita.
Matteo colloca questo episodio della vita di Cristoย dopo sei giorniย (Mt 17,1): รจ il settimo giorno, indicazione temporale che ha un altissimo significato teologico. Il fine della creazione non รจ la sua fine. Il suo destino non รจ la โsfigurazioneโ creata dalla morte, ma la sua trasfigurazione. Non solo noi, ma tutto il creato รจ destinato ad assumere la forma del Figlio di Dio. ร la forma dellโamore capace di cambiare ogni storia segnata dal peccato. In Dio dunque, la nostra vita รจ bella,ย รจ bello esserci,ย come dice Pietro a nome di tutti.
Ma altrove, dove Dio รจ messo alla porta e rifiutato, la vita รจ brutta, oppressiva e senza senso, in balia dei capricci egoistici dellโuomo. ย
AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI
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