don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 15 Ottobre 2023

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Premessa:

         Gesรน rivolge la parabola ai capi dei sacerdoti, Scribi e fariseiโ€ฆ per convincerli che stanno sbagliando nelle scelte religiose,

perchรจ non portano e non indicano Dio:

per esempio, rifiutare Gesรน e il suo messaggio.

La loro pratica religiosa di un unico Dio,

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doveva essere una testimonianza

per tutti i popoli, si era rivelata controproducente

non solo non porta piรน a Dio,

ma nello stesso tempo rifiutano il Messia di Dio.

Gesรน sperava, rivolgendo queste parole

ai responsabili religiosi di fare breccia

sulla loro granitica convinzione di essere nel giusto:

ma sarร  Gesรน stesso a soccombere alla fine.

La parabola delle nozze.

         Il re che imbandisce il banchetto รจ Dio

         le nozze del Figlio

         sono simbolo del Regno di Dio

         (che non รจ il Paradiso).

         gli invitati per primi (che poi rifiutano)

         sono i responsabili religiosi, scribi, fariseiโ€ฆ

         e tutto il popolo Ebreo.

         I servi  mandati ad invitare sono i profeti.

         Profeti sono tutti coloro che nel mondo,

         in ogni religione, in ogni cultura,

         portano al bene, alla veritร ,

         invitano a cambiare per la pace, per il rispettoโ€ฆ

         Il pranzo di nozze era il segno massimo della        festa, della gioia, della possibilitร  di mangiare tanto e beneโ€ฆ

         Gesรน nรฉ fa lโ€™esempio e il simbolo   

         della salvezza:

         mangiare tanto e bene, significa gioia, saluteโ€ฆ.

         โ€œFece uccidere quelli assassiniโ€

         Eโ€™ ciรฒ che succederร  alla cittร  e al popolo Ebreo

         con la fine di Gerusalemme nellโ€™anno 71 d.C.

         Quando Matteo scrive,

         la fine di Gerusalemme รจ giร  avvenuta

         e questo accenno di Gesรน รจ una sua profezia.

         โ€œAndare nei crocicchi delle stradeโ€

         significa andare nelle periferie,

         fuori dai territori del popolo eletto;

         tutti sono chiamati:

         anche gli esclusi, gli emarginati.

         quelli che pensavano di non poter far parte

         del Regno.

         Non cโ€™รจ piรน un popolo eletto

         ma tutti sono โ€œelettiโ€, โ€œchiamatiโ€.

         โ€œcattivi e buoniโ€

         Dio salva tutti: anche se non lo meritiamo;

         la sua festa รจ per tutti gratuitamente.

         โ€œLa veste da festaโ€,

         Cosa significa?

         che per far parte della festa, bisogna sapere che si   fa festa, che si รจ chiamati per condividere con gli      altri,

         si รจ entrati in una comunitร , nel Regno;

         non si รจ piรน come prima.

         Per far parte della festa, per inserirsi nel Regno,

         non si puรฒ pensare che essere dentro (come il          popolo ebreo che si crede giร  a posto per il fatto di          essere il popolo eletto โ€“ per nascita โ€“ perchรฉ si รจ     battezzatiโ€ฆ)โ€ฆ si richiede un cambiamento di   mentalitร : una โ€œmetanoiaโ€ = una conversione         mentale e di vita.

         Vuoi far parte del Regno senza condividere

         la festa con gli altri?    

         Senza entrare in comunitร  e in dialogo con gli altri?

         Senza voler condividere i tuoi talenti con gli altri ?

                  La veste nuziale รจ lโ€™incapacitร  di mettersi

         in comunione con gli altri con gli altri.

         Nessun cristiano รจ unโ€™isola.

         โ€œIl Regno dei cieliโ€ รจ Gesรน

         e quanto Gesรน รจ venuto a iniziare

         per la nostra salvezza:

         la sua Parola, i Sacramenti,

         quanti aderiscono al suo messaggio,

         quanti praticano i valori umani

         che sono pure cristiani.

         โ€œMolti (tutti) sono chiamati a entrare nel    Regno,

         ma non tutti scelgono di farne parte

Conclusione:

         Far parte del Regno di Dio,

         della comunitร  cristiana

         deve essere una festa, un vantaggio,

         una possibilitร 

         Molti preferiscono starsene fuori.

         Dio comunque chiama e salva tutti.

Fonte