1ยฐ Lettura
– Il libro del Deuteronomio
comprende alcuni discorsi di Mosรจ al suo popolo.
In realtร
รฉ un libro scritto molto piรน tardi,
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piรน vicino al V sec. a.C.
che al tempo di Mosรจ 1400 anni prima di Gesรน.
– Da questa pagina mi sembra si possano cogliere due o tre indicazioni importanti:
1ยฐ โRicordati… non dimenticare…โ
il tuo passato, quello che eri (schiavo)
quello che hai passato nel deserto,
quello che Dio ha fatto per te:
ti salvato dai pericoli,
ha fatto scaturire acqua in pieno deserto,
ti ha dato la manna…
ti ha dato una terra in cui vivere…
Quanto Dio ha fatto per te (popolo di Israele)
devi ricordarlo sempre,
non dimenticarlo mai
e fattelo raccontare dai vecchi
che di questi fatti sono stati testimoni.
ย
2ยฐ Dio, il cammino nel deserto,
la vita di stenti per 40 anni
hanno educato il popolo alla povertร
allโessenzialitร ,
a fidarsi di Dio e dei suoi interventi;
ora il popolo รจ entrato nella terra promessa
abita in case di pietra e
non mancano cibo nรฉ vestiti,
anzi ora possono adornarsi di collane dโoro…
Non devono tuttavia
lasciarsi prendere dallโingordigia,
dalla bramosia di possedere,
non devono dimenticare
nรจ trascurare il povero…
perchรฉ sono stati tutti poveri e schiavi.
ย
3ยฐ lโuomo non vive soltanto di pane
ma di ogni parola che viene da Dio.
LโEucaristia a cui stiamo partecipando
รจ la mensa della Parola,
รจ mensa del Pane,
รจ vivere il sacerdozio in forza del battesimo,
รจ esercitare il servizio verso i fratelli.
Tutti ci stiamo nutrendo alla mensa
della Parola di Dio
e del Pane.
VANGELO
SIGNIFICATO TEOLOGICO DELLA RISURREZIONE
1ยฐ – con la Risurrezione Gesรน
รจ entrato in possesso
ed รจ stato integrato
in tutte le prerogative divine
a cui aveva rinunciato momentaneamente:
Gesรน รจ il Signore,ย โKyriosโ, Dio.
โSpirito datore di vitaโ
fonte di acqua viva.
Pane che dร vita.
2ยฐ – con la Risurrezione Gesรน
โsiede alla destra di Dio Padreโ,
dal quale ha ricevuto ogni potereโฆ
โ perchรฉ nel nome di Gesรน
ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e sotto terraโฆโ
3ยฐย ย ย Nella prima Lettera ai Corinti
(35-40 d.C.) Cap. 15, 3-5ย
contro coloro che negavano
la risurrezione dei morti,
S.Paolo ribadisce che
non avrebbe alcun senso
il messaggio cristiano
se si elimina la Risurrezione di Cristo.
โ Se Cristo non รจ risorto,
รจ vana la nostra predicazione,
รจ vana la nostra fede.โ
– S.Paolo, in veritร ,
non vuole dimostrare la Risurrezione di Gesรน,
ma che noi siamo destinati a โrisorgereโ
dopo la morte, come Cristo.
Il ragionamento di San Paolo รจ logico:
Se Cristo รจ risorto anche noi risorgeremo;
perchรฉ tutti i credenti
in Lui
formano un โCorpoโ,
che chiamiamo โMisticoโ
per distinguerlo dal corpo โfisicoโ (di carne)
e da quello โEucaristicoโ (la Messa-Eucaristia).
Se Cristo,
che รจ la testa di questo Corpo mistico
รจ risorto
(sottinteso: nessuno puรฒ mettere in dubbio
che Cristo sia veramente risorto),
anche noi,
che formiamo le membra
e le varie parti di questo Corpo,
risorgeremo con Lui.
ย
Quindi, continua S.Paolo,
se noi non risorgessimo,
neppure Cristo sarebbe risorto
e noi saremmo i piรน stupidi esseri della terra, perchรฉ crederemmo in qualcosa che non esiste, cioรจ la Risurrezione di Cristo.
Sarebbe inutile tutto lo sforzo missionario
degli Apostoli,
e tutta la fede e il martirio
di quanti hanno creduto in Gesรน.
Quindi,
conclude San Paolo,
niente โmusi lunghiโ,
perchรฉ noi sappiamo che cosa cโรจ dopo la morte; dopo la morte ci sarร la risurrezione,
come per Cristo.
Punto e basta!
4ยฐย ย ย Risorgendo, Gesรน Cristo ha dimostrato che quanto andava dicendo in vita:
– che Lui รจ il Figlio di Dio,
– di essere il Figlio dellโuomo,
– si รจ definitoย โLuce del mondoโ,
– Via per andare al Padre
– Veritร
– Vita degli uomini,
– ha affermato che poteva perdonare i peccati,
– che veniva da Dio
– che Dio รจ Padre e come tale si comporta,
– che Dio รจ suo Padre,
– che Lui e il Padre sono una cosa sola,
– che la vita di Dio รจ trinitaria,
– che Dio ci ha comunicato il suo Spirito
– che siamo figli di Dio
– che sarebbe morto e risorto
perchรฉ Lui โฆรจ la Vita
era assolutamente โla Veritร โ,
รจ tutto vero!
โ da crederci, quando dice:
– che โ Se uno osserva la sua Parola,
non vedrร mai la morteโย (Gv. 8, 51)
ย
โ Io sono la risurrezione e la vita,
chi crede in me, anche se muore, vive.
ย
โChiunque vive e crede in me,
non muore mai.โ ย ( Gv. 11, 25-26)
ย
Con la sua Risurrezione
tutto questo
e altro ancora
diventa tutto vero.
5ยฐ – Con la Risurrezione
il male รจ vinto, neutralizzato,
reso inconsistente;
ora si puรฒ camminare verso il bene
che Gesรน ci ha fatto conoscere,
6ยฐ – La Risurrezione
รจ il segno che Dio sta guidando
la nostra storia,
la storia dellโumanitร ,
verso il bene,
verso un traguardo finale positivo.
La Risurrezione
ci dice che alla fine a trionfare
non sarร la morte,
il male, lโodio, la guerra, il buio,
ma la vita, lโamore, la pace,
il bene, la gioia, la festa,
la luce, la musica, lโarmoniaโฆ.
7ยฐ – La Risurrezione ci fa capire che
lโesigenza di vita eterna
che sentiamo fortemente dentro
non รจ un sogno,
unโillusione, una chimera,
รจ vera,
autentica,
reale
e sarร soddisfatta un giorno:
noi siamo chiamati a risorgere
e a vivere senza fine nella gioia di Dio,
come Cristo,
che รจ la nostra testa.
8ยฐ – Viviamo un momento storico
dominato dallโincertezza del presente
e dalla paura del futuro.
Con la Risurrezione di Gesรน,
Dio mostra il destino dellโumanitร :
noi siamo destinati ad una risurrezione di vita.
Dio dimostra che la storia umana,
fatta di fallimenti,
di oscuritร , di peccatoโฆ
รจ destinata a sfociare nella vita
e nel Regno di Dio.
altra proposta
CORPO E SANGUE del SIGNORE CORPUS DOMINI
alcune riflessioni schematiche:
ย
– Quando si parla di Eucaristia
si intende la Messa.
ย
– La Messa รจ un Sacramento,
un mezzo, un aiuto, uno strumento
che Gesรน ci ha dato per farci crescere.
ย
– La Messa รจ:ย – Parola
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย – Pane
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย – Sacerdozio
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย – Servizio
ย
– Andare a Messa non รจ un obbligo
ma un bisogno del cristiano.
ย
– Amen (= โpicchetto di sostegnoโ)
Dire Amen dopo ogni preghiera
รจ importante per poter fare nostra
la preghiera che fa il Celebrante.
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova
