don Francisco Varo – Commento al Vangelo di domenica 6 Ottobre 2019

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In questo brano del Vangelo si distinguono nettamente due parti. Nella prima, Gesรน parla della forza efficace che ha la fede. Nella seconda, illustra con un esempio il fatto che la fede, se รจ autentica, si deve manifestare in una disposizione di servizio disinteressato.

Nella prima parte, le parole di Gesรน intorno alla fede sono analoghe a quelle ricordate da Matteo e da Marco nei loro Vangeli. Lรฌ si dice che chi ha fede potrร  dire a un monte: โ€œLevati di lรฌ e gettati nel mareโ€, e il monte gli obbedirร  (cfr. Mt 21, 21 e Mc 11, 22-24). Qui si esprime, in modo molto espressivo, che basterebbe una fede โ€œquanto un granello di senapeโ€, un seme piccolissimo, di appena un millimetro di diametro, per dire a un gelso: โ€œsradicati e vai a piantarti nel mareโ€, perchรฉ quello obbedisse. Il gelso รจ un grande albero, con radici potenti ed estese, molto difficili da sradicare, che dโ€™altra parte non รจ possibile far crescere nellโ€™acqua. Lโ€™esempio del gelso, fermamente sostenuto da forti radici, รจ in perfetta armonia con il modo in cui Gesรน inizia la sua risposta: โ€œSe aveste fede…โ€.

La parola โ€œfedeโ€, in ebraico, โ€™emunah, ha la stessa radice del verbo โ€œcredereโ€ (he โ€™emin) che significa anche โ€œessere ben consolidatoโ€, โ€œavere fortezzaโ€. Ciรฒ che Gesรน vuole affermare รจ chiarissimo: la fede dร  un solido appoggio che permette di affrontare sfide impensabili, compiti grandiosi, umanamente impossibili. A chi ha fede, vale a dire, a chi si appoggia con fiducia in Dio, nulla puรฒ resistergli, ed ecco che Gesรน potrร  dire in unโ€™altra circostanza che โ€œtutto รจ possibile per chi credeโ€ (Mc 9, 23).

Un requisito fondamentale della fede che dร  fortezza con il sostegno di Dio, รจ lโ€™umiltร , che comporta il riconoscimento della propria debolezza. Dio รจ il protagonista della storia della salvezza e ci invita a collaborarvi come suoi buoni servitori: di questo parla la seconda parte di questo brano evangelico. A chi serve disinteressatamente gli altri per amore di Dio, โ€œgli sarร  d’aiuto il sapere โ€“ dice Benedetto XVI โ€“ che, in definitiva, egli non รจ che uno strumento nelle mani del Signore; si libererร  cosรฌ dalla presunzione di dover realizzare, in prima persona e da solo, il necessario miglioramento del mondo. In umiltร  farร  quello che gli รจ possibile fare e in umiltร  affiderร  il resto al Signore. รˆ Dio che governa il mondo, non noi. Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finchรฉ Egli ce ne dร  la forzaโ€[1].

Lโ€™esempio che Gesรน propone nella seconda parte di questo brano del Vangelo, proprio nel testo di Luca, insegna che fede e servizio non si possono separare, ma sono intimamente uniti. Un servizio intenso e pieno di sacrifici, come quello del servitore che, dopo aver lavorato nei campi tutta la giornata, una volta ritornato a casa stanco e affamato, si รจ messo comunque a preparare la cena per il suo padrone, senza lamentarsi e senza pensare di fare qualcosa di straordinario.

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Lโ€™esempio proposto da Gesรน รจ molto esigente. Ai nostri giorni si potrebbe pensare che quellโ€™uomo avrebbe bisogno di qualche buon consiglio di un avvocato del lavoro su come rivendicare i propri diritti nei confronti di un padrone del genere. Ma questo servizio completo che Gesรน richiede รจ lo stesso di quello da Lui compiuto: โ€œil Figlio dellโ€™Uomo non รจ venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiโ€ (Mc 10, 45). La fede fa miracoli, ma soprattutto quando si manifesta in fatti di servizio, seguendo lโ€™esempio di Gesรน. Non siamo, dunque, chiamati a servire per ottenere una ricompensa, ma per imitare Dio, che si fece servo per amore nostro.

San Josemarรญa, ben sapendo che una fede che si manifesta in opere di servizio รจ un dono soprannaturale che soltanto Dio puรฒ infondere e intensificare nellโ€™anima, una volta ha affermato: โ€œTutti i giorni, non una volta ma molte […], gli dirรฒ una cosa che gli chiedevano gli Apostoli […]: adauge nobis fidem!โ€ (Lc 17, 5), aumenta la nostra fede. E aggiungo: spem, caritatem; aumenta la fede, la speranza e la caritร โ€[2].

Francisco Varo

[1] Benedetto, XVI, Enc. Deus caritas est, n. 35.

[2] San Josemarรญa, Appunti di una riunione familiare, 7-IV-1974. Citato da Javier Echevarrรญa, Lettera 29 settembre 2012, n. 12.

Fonte: Opus Dei

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