don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 7 Settembre 2021

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PRINCIPATI E POTENZE

Gli spiriti del male non possono costringerci a peccare, se noi non lo vogliamo. Questa è una verità di fede fondamentale, perché deriva dalla convinzione che Cristo, con la sua Pasqua, è il vincitore sul demonio, sul peccato e sulla morte.

Il testo della lettera ai Colossesi si conclude oggi con le parole: «Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, [Dio] ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo».

Cosa sono i “Principati e le Potenze”?

È un’espressione che ricorre ben nove volte nelle lettere di Paolo, di cui tre volte nella Lettera ai Colossesi. Nella Lettera agli Efesini scopriamo che questi Principati e Potenze sono «gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6,12), laddove con l’espressione “regioni celesti” non dobbiamo intendere ovviamente il paradiso, ma il mondo immateriale.

Va detto che i Principati e le Potenze sono anche i nomi di due dei nove “cori angelici” che formano la corte celeste, il che non deve sorprendere se si considera che si tratta pur sempre di creature angeliche: queste ultime al servizio di Dio, chiamate comunemente “angeli”, le altre, invece, ribelli a Dio e nemiche dell’uomo, chiamate comunemente “demòni”.

Il testo della Lettera ai Colossesi proclama che Dio per mezzo di Cristo “ha privato di forza” gli spiriti del male, e li ha vinti: infatti, come – secondo il costume diffuso nell’antichità – i prigionieri di guerra venivano esposti al pubblico ludibrio, così Dio ha vinto e imprigionato gli spiriti maligni e «ne ha fatto pubblico spettacolo».

Questo non vuol dire che Dio non permetta loro di disturbarci e causarci sofferenza, in vista di un nostro bene spirituale. Paolo stesso parla, nella seconda Lettera ai Corinzi, di un «inviato di satana» che lo percuote “affinché non monti in superbia” e dal quale il Signore non l’ha voluto liberare (cfr. 2Cor 12,7-9). Ma questo non gli impedisce di rimanere costantemente nella letizia, perché – come scrive nella Lettera ai Romani – è «persuaso che… né principati, … né potenze… né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (cf. Rm 8,38-39). Dice questo perché gli spiriti maligni possono avere potere sul corpo e sulla psiche ma non sull’anima, hanno potere sulla carne ma non sullo spirito! Non possono perciò costringerci a peccare, se noi non lo vogliamo. Questa è una verità di fede fondamentale, perché deriva dalla convinzione che Cristo, con la sua Pasqua, è il vincitore sul demonio, sul peccato e sulla morte.

È la ragione che spiega perché nel vangelo di oggi si dice che «da Gesù usciva una forza che guariva tutti». Non si tratta tanto e soltanto della guarigione da mali di carattere fisico, ma dal peggiore dei mali, quello spirituale, indotto dal diavolo, che cerca continuamente di insinuare dubbi sulla bontà di Dio e dei fratelli, rendendoci persone diffidenti e sospettose verso tutto e verso tutti, e perciò agitate e inquiete, allo scopo di farci cadere nella sfiducia, nel lamento e nel giudizio e farci apparire ogni problema come una montagna invalicabile.

Se ci venisse detto che c’è una sorgente zampillante da cui sgorga un’acqua che guarisce tutti – e sappiamo che questa sorgente è prima di tutto la Santissima Eucaristia! – non andremmo tutti a bere ogni giorno da questa sorgente? Se uno dovesse morire perché non ha attinto a questa sorgente dovrà biasimare solo se stesso perché non ha voluto lasciarsi guarire e liberare da Gesù!

O Maria, Vergine potente contro il male, prega per noi perché Gesù ci possa guarire e liberare dai danni causati dall’azione dei Principati e delle Potenze infernali. Amen.

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