don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 3 Settembre 2021

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MYSTERIUM LUNAE

La Chiesa รจ โ€œla pienezza di Cristoโ€ perciรฒ siamo pienamente in Cristo quando siamo in piena comunione la sua Chiesaย 

Nella prima lettura di oggi troviamo il celebre inno cristologico della Lettera ai Colossesi. รˆ uno dei testi piรน alti del Nuovo Testamento. Nel primo versetto si proclama la divinitร  di Gesรน: Egli ยซรจ immagine del Dio invisibileยป. Si tratta di unโ€™affermazione vertiginosa per un ebreo che professava la fede in un unico Dio! Sono i primi germi del dogma trinitario.

Paolo riporta questo inno perchรฉ preoccupato della tendenza da parte di alcuni cristiani a venerare presunti esseri angelici, slegandoli dal mistero di Cristo, come se fossero degli dรจi, mentre si tratta solo di โ€œcreature, poichรฉ tutto รจ stato creato da Dio per mezzo di Cristo. Pertanto, solo a Lui va lโ€™adorazione, la lode e la gloria.

Questo insegnamento รจ sempre attuale, perchรฉ ci mette in guarda da un modo sbagliato di venerare gli angeli e i santi. La vera devozione agli angeli e ai santi deve avere sempre come scopo la fede in Gesรน. Purtroppo, oggi si sta diffondendo negli ambienti cristiani, anche a causa dellโ€™influenza del movimento new age, la tendenza a venerare gli angeli come fossero degli dรจi, dove รจ assente ogni riferimento a Cristo. Senza rendersene conto alcuni pensano di venerare angeli celesti, mentre in realtร  venerano โ€œangeli cadutiโ€, ovverosia demรฒni! Analogamente, รจ falsa e sterile la devozione dei santi che non conduce a Cristo, alla Chiesa e ai sacramenti. In alcuni casi si tratta addirittura di una devozione pericolosa e demoniaca, come nelle pratiche della cosiddetta โ€œsanterรฌaโ€, una vera e propria idolatria camuffata dietro al nome dei santi cristiani!

Lโ€™errore fondamentale consiste nello sganciare queste devozioni dalla Chiesa e dallโ€™obbedienza ai suoi pastori. Per questo Paolo, nella lettera ai Colossesi, presenta Gesรน come ยซil capo del corpo, della Chiesaยป e definisce la Chiesa ยซla pienezzaยป di Cristo! (cf. 1,23). รˆ unโ€™affermazione molto solenne! Dire che la Chiesa รจ la pienezza di Cristo equivale ad affermare che siamo pienamente in Cristo quando siamo in piena comunione la sua Chiesa.

Amiamo Cristo quando lo imitiamo nel suo amore per la Chiesa, perchรฉ โ€“ come si legge nel capitolo 5ยฐ โ€“ Cristo ยซha amato la Chiesaยป sino a dare se stesso per lei (cf. 5,25).

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In questo capitolo la Chiesa รจ presentata come la โ€œsposaโ€ di Cristo, mentre in unโ€™altra lettera (2Cor 11,2) afferma che noi battezzati siamo tutti promessi ยซa un unico sposoยป che รจ Cristo e abbiamo bisogno di purificarci in vista dellโ€™unione nuziale con Lui (cf. 5,26-27). ย 

Nel vangelo di oggi Gesรน si presenta implicitamente come โ€œlo sposoโ€, per il quale i suoi discepoli digiunano dopo la sua morte e risurrezione. La preghiera e il digiuno sono infatti i mezzi piรน formidabili per purificarci dalle brutture del peccato e per rivestirci con la bellezza della grazia.

La luce del sole ci illumina di notte indirettamente se ci mettiamo sotto la luce della luna. Similmente, la luce di Cristo in questa vita ci puรฒ illuminare se ci lasciamo illuminare dalla luce della Chiesa, che รจ un riflesso della luce di Gesรน. รˆ una metafora giร  cara ai Padri della Chiesa e indicata con lโ€™espressione โ€œMysterium lunaeโ€ (โ€œMistero della lunaโ€). รˆ stata poi ripresa dal Concilio Vaticano II (cf. Lumen gentium 1), poichรฉ lo Spirito Santo ha voluto affermare con forza il legame inscindibile tra il mistero di Cristo e il mistero della Chiesa, in un tempo come il nostro in cui questo legame รจ profondamente in crisi.

O Maria, Rosa Mistica e Madre della Chiesa, faโ€™ che lo Spirito Santo accenda nei nostri cuori il desiderio di donare la nostra vita per amore della Chiesa e di lasciarci guidare dalla sua luce. Amen!

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