La sfida della complessitร e lโarte dellโet-et… per salvarsi dalle assolutizzazioni e dalle banalizzazioni
โMa anche noโ di don Fabio Rosini รจ un invito coraggioso a vivere la complessitร senza semplificare. Nel libro, Rosini propone un percorso nel quale imparare lโarte dellโโet-etโ: non scegliere solo unโopposto rispetto allโaltro, ma saperli tenere insieme. Con ironia, profonditร e una spiritualitร radicata nel Vangelo, guida il lettore a resistere alle derive dellโassoluto e della banalitร , riscoprendo la libertร come misericordia e accoglienza delle contraddizioni.
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L’Intervista a Radio Vaticana con Don Fabio Rosini: Il Paradosso e la Libertร

Il libro di Don Fabio Rosini accompagna gli ascoltatori in un viaggio “dentro le trappole del pensiero e del quotidiano”, poichรฉ la vita รจ intrinsecamente paradossale. Il titolo stesso, “Ma anche no,” e il sottotitolo, “la sfida della complessitร e l’arte dell’et et”, richiamano la natura misteriosa della realtร , dove aspetti apparentemente opposti convivono (come in Gesรน Cristo, vero Dio e vero uomo, o la Chiesa, umana e divina).
Don Fabio invita a imparare a vivere la complessitร , evitando le trappole del pensiero che si manifestano nelle assolutizzazioni (sovradimensionamento) o nelle banalizzazioni (sottodimensionamento). Questi errori spesso consistono nel prendere un piccolo aspetto della realtร e assolutizzarlo, leggendo il tutto da quella prospettiva, come fece il serpente con Eva.
Per superare queste semplificazioni, e la rigiditร schematica che porta alla “posizione schizzo paranoide” (la divisione del mondo in estremi, necessaria all’inizio ma da superare con la maturitร ), รจ necessario il discernimento. Don Fabio sottolinea che la via rigida non รจ la via esatta della fede, e la libertร dagli schemi, anche religiosi, conduce alla misericordia.
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Tra gli strumenti per liberarsi dall’omologazione banalizzante, vengono elencati:
- Il distacco (per valutare le cose nella loro interezza).
- L’elemosina (che relativizza l’idolo del denaro e del possesso).
- L’autoironia (segno di salute mentale).
- La preghiera (come relazione con l’unico vero assoluto, Dio).
- La santa pigrizia e la santa superficialitร (la libertร dai dettagli).
La copertina del libro riflette questo concetto di complessitร unificata, mostrando una riproduzione del pavimento cosmatesco di San Giovanni in Laterano, con il suo incastro di colori (bianco, rosso e verde) che alluderebbe in qualche modo alla Santissima Trinitร .
In conclusione, Don Fabio annuncia il suo nuovo programma radiofonico su Radio Vaticana, “Alla scuola del matrimonio,” in partenza il primo novembre. Egli spiega che il matrimonio รจ un paradigma eccezionale per capire tutta la vita, in quanto atto che richiede libertร , indissolubilitร e feconditร , caratteristiche essenziali di ogni vero atto d’amore.
Il Giubileo della Cultura e dell’Educazione
Il programma prosegue con Suora Alice Callegari, ufficiale del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, per discutere il Giubileo della cultura e dell’educazione, evento che si inserisce nel cammino di preparazione al Giubileo 2025.
L’evento รจ visto come un segno di speranza e rinnovamento per la Chiesa, il cui significato fondamentale รจ rimettere Cristo al centro della formazione, riscoprendo che la fede non รจ mai separata dalla vita quotidiana di studenti, professori e genitori (i primi formatori).
Suora Alice individua diverse sfide nel mondo educativo contemporaneo:
- La difficoltร nel vivere relazioni belle e sane.
- La sfida della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, che rischiano di frammentare l’attenzione.
- Le disuguaglianze educative tra le varie parti del mondo (Europa, Africa, Asia).
- Il rischio di ridurre la scuola a un mero strumento di efficienza o di mercato.
Per affrontare queste sfide, il Giubileo, ispirato dalla lettera apostolica Disegnare nuove mappe di speranza, intende rilanciare la fraternitร come orizzonte e metodo educativo. L’opera educativa รจ presentata come “un’opera di insieme,” con la collaborazione di tutti, seguendo l’immagine di “meno cattedre e piรน tavole” suggerita da Papa Leone, un’immagine che descrive una Chiesa e una scuola capaci di ascolto e corresponsabilitร . L’obiettivo รจ creare “costellazioni di speranza” che abbiano al centro la pace e che trasformino il mondo in una casa comune in nome del Vangelo.
La Forza dei Padri: Sant’Ambrogio e la Liberazione dallo Sguardo Invidioso
Il programma si conclude con la rubrica “La forza dei padri,” a cura di Fra Roberto De Luca, che medita sulle opere dei grandi padri della Chiesa.
Dopo aver trattato il tema del vizio dell’invidiaโche incatena l’occhio e porta a desiderare la rovina dell’altroโ, Fra Roberto illustra come liberare lo sguardo.
I padri consigliano di combattere l’invidia attraverso:
- L’umiltร , che cambia i criteri di valutazione e giudizio.
- La saggezza, riconoscendo che l’invidia รจ un vizio sterile (“ciocco”) che non dร piacere nรฉ guadagno.
- La ricerca delle cause della propria bassa autostima.
L’autore scelto รจ Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, la cui opera I sacramenti (una raccolta di catechesi mistagogiche per i neobattezzati) viene usata per illuminare il senso della nuova visione.
Ambrogio paragona il Battesimo alla guarigione del cieco nel Vangelo di Giovanni. Egli spiega che il neobattezzato, accostandosi all’altare, puรฒ vedere “ciรฒ che prima non vedeva”.
- Il Fango: Quando il neofita dร il suo nome, il Signore impone il fango sugli occhi, il quale simboleggia il “sentimento della vergogna, la prudenza, la considerazione della tua fragilitร ”. Il fango raccolto dalla terra rappresenta la necessitร di tornare all’essenzialitร della vita, poichรฉ l’invidia si nutre del superfluo.
- Siloe: Andare a Siloe significa andare al fonte dove Cristo redime i peccati.
Il battesimo dona una nuova prospettiva, uno sguardo piรน ampio e profondo che esce dall’egoismo e guarda la vita come l’altare, simbolo di ciรฒ che รจ celebrato per tutti. Questa libertร di sguardo puรฒ trasformare l’invidia in uno stimolo al bene, spingendo a emulare chi fa meglio.
La vera libertร dello sguardo si raggiunge nell’intercessione, guardando il crocifisso e riflettendo l’amore di Dio verso il fratello. Come dice San Paolo, la caritร non prova invidia.
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