don Fabio Rosini – Commento al Vangelo di domenica 29 Dicembre 2019

Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 29 Dicembre 2019 – Prima domenica del Tempo di Natale, da Radio Vaticana, e dalle pagine di Famiglia Cristiana.

La storia dei primi anni di vita di Gesù è narrata nel Vangelo di Matteo come la vicenda drammatica dello slalom tra le trappole di un potere avverso e sanguinario; è la storia di una fuga precipitosa e di una vita da rifugiati in terra straniera, e, una volta tornati, passa per la prudenza di una vita di basso profilo, atta a contenere la minaccia latente. Una avventura tribolata e difficile.

La sete di potere di un tiranno ossessionato dal terrore di essere soppiantato – che trova riscontro nelle cronache storiche sul carattere di Erode il Grande – si oppone al più pacifico degli esseri, un neonato, e alla più inerme delle istituzioni, una giovane famiglia. Come possono sopravvivere a questo lupo feroce questi tre agnellini?

Eppure Giuseppe si muove bene e in mezzo alle tribolazioni porta a buon fine il suo compito. È lui l’attore di questa lotta impari che ha come controparte un re violento e privo di ritegno. Giuseppe si erge come Redemptoris Custos e viene a capo di tutti questi pericoli con la sua semplicità.

È il padre che tutti vorrebbero. Quello che non ti molla, che non ha paura di opporsi a chi ti minaccia, che sa come fare e trova la strada per farti crescere al sicuro.

È il marito che una donna spera di trovare, il padre che manca a tanti bimbi. È il prete che una parrocchia spera di avere. È il maschio che manca a questa generazione di uomini impauriti, incerti, confusi, ripiegati su sé stessi e privi di fermezza. È chiaro che in giro qualcuno di sostanza si può trovare, ma perché è così raro?

Cosa ha Giuseppe per essere così bravo? La sua dotazione è una serie di qualità peculiari? È un uomo eccezionale? Per quanto vogliamo bene e a buon diritto stimiamo san Giuseppe, bisogna dire che il testo di Matteo non fornisce questo tipo di indicazione, ma evidenzia un’altra cosa: questo uomo ha un dialogo con Dio.

Questo è un uomo che ascolta un angelo che gli appare e obbedisce alle sue indicazioni. È questo il suo segreto.

UNA SORGENTE NASCOSTA.

Abbiamo innescato, un paio di secoli fa, un’antropologia tutta basata sull’autonomia e dopo aver cercato il super-uomo, la super-ideologia, il super-Stato, la super-società, ci siamo trovati con padri deludenti e latitanti, perché uomini minuscoli. E tante, tantissime donne sole. Ci si possono gonfiare i muscoli in palestra o il portafoglio in borsa, ma senza una spina dorsale profonda, senza il segreto di una sorgente invisibile e nascosta, l’uomo è sbiadito, inconsistente, trasparente.

Invece Giuseppe di Nazaret è solido, eppure non ha un centesimo di tutta la tecnologia o gli strumenti degli uomini di oggi. Possiamo continuare a cercare di acquisire mezzi e scienza, e statistiche o tecniche di tutti i tipi, e in realtà non ci muoveremo di una virgola quanto a qualità di umanità.

A Giuseppe basta dialogare con Dio per dribblare Erode. Non ci vogliono qualità particolari: serve piuttosto di smetterla di fare da soli e chiedere aiuto al Padre.

Occorrono padri che dialoghino con il Padre. Allora saranno meravigliosi.

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Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini


Letture della
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ MARIA E GIUSEPPE – ANNO A – Festa
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

Chi teme il Signore onora i genitori.

Dal libro del Siràcide
Sir 3,3-7.14-17a

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli

e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.

Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà

e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.

Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.

Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli

e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.

Chi glorifica il padre vivrà a lungo,

chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.

Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,

non contristarlo durante la sua vita.

Sii indulgente, anche se perde il senno,

e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.

L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,

otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 127

R. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.

Beato chi teme il Signore

e cammina nelle sue vie.

Della fatica delle tue mani ti nutrirai,

sarai felice e avrai ogni bene. R.

 

La tua sposa come vite feconda

nell’intimità della tua casa;

i tuoi figli come virgulti d’ulivo

intorno alla tua mensa. R.

 

Ecco com’è benedetto

l’uomo che teme il Signore.

Ti benedica il Signore da Sion.

Possa tu vedere il bene di Gerusalemme

tutti i giorni della tua vita! R.

Seconda Lettura

Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell’amore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,12-21 

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.

Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!

La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.

Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

Parola di Dio

Vangelo

Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-15.19-23

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».

Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».

Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Parola del Signore

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