Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 25 Ottobre 2020, da Radio Vaticana (per il file audio) e dalle pagine di Famiglia Cristiana.
Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica di don Fabio Rosini
ยซQual รจ il grande comandamento? ยป. Qual รจ la cosa importante da fare? Qual รจ la cosa che decide tutto? Non รจ difficile rispondere: quando la vita ci impone di tirare una riga e fare la somma โ e puรฒ capitare per mille motivi โ ci si chiede se si รจ amato qualcuno sul serio, se cโรจ qualcuno che รจ felice a causa nostra. Tante volte al capezzale di un morente โ raccogliendo lโultima confessione, lโultimo sfogo, lโultima consapevolezza โ questo รจ lโunico vero problema, lโunica domanda: ho amato? Sono stato un buon padre, una buona madre, lascio qualcosa di buono a chi ho intorno?
Ha ragione Gesรน: amare Dio e amare il prossimo รจ quel che conta. Da questo dipende tutto. Questa luce puรฒ illuminare la futilitร di mille cose secondarie. La distrazione su questa prioritร รจ unโopera del maligno, che non ha bisogno di farci fare il male, perchรฉ a lui basta distoglierci dal bene, tenerci impegnati nel secondario, incastrarci nellโingorgo delle cose che non sono cattive, ma semplicemente non sono amore. Fuori dallโamore non esiste felicitร , ma solo dei surrogati di questa.
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Eppure cโรจ un secondo livello. Di amore in realtร parlano tutti, cantano tutti, scrivono tutti, ma cโรจ da vedere di cosa stiano parlando, perchรฉ di amore falso, evanescente e ambiguo รจ pieno il mondo. Non รจ esatto infatti che lโamore dia la felicitร , ma che solo lโamore vero dia la felicitร vera. Un must della predicazione degli ultimi decenni โ non del tutto sbagliato, anzi talvolta opportuno โ verte proprio sulla frase di Gesรน, presa a sua volta dal Libro del Levitico: ยซAmerai il tuo prossimo come te stessoยป; e vien fatta unโequazione: il Signore ci dice di amare il prossimo come amiamo noi stessi, e quindi se uno non ama sรฉ stesso finisce che non ama neanche gli altri; ergo: bisogna prima imparare ad amare sรฉ stessi!
PER NON ODIARMI.
Cinquantโanni fa era urgente sottolineare questo aspetto, perchรฉ ci dovevamo liberare da un amore che sapeva solo di obbligo impersonale, ma era lโinizio di unโulteriore misticazione: amare sรฉ stessi, accettare sรฉ stessi, non รจ difcile: รจ impossibile! […]
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