don Ezechiele Pasotti commenta il Vangelo dell’15 novembre 2015

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Nella 33.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesรน annuncia ai discepoli che un giorno โ€œil sole si oscurerร , la luna non darร  piรน la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolteโ€. E aggiunge:

โ€œAllora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderร  gli angeli e radunerร  i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremitร  della terra fino all’estremitร  del cieloโ€.

Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario โ€œRedemptoris Materโ€ di Roma:

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[ads2] Dopo la grande tribolazione di Gerusalemme, segno ed anticipo della tribolazione finale, annunciata e raccontata alcuni versetti prima nel Vangelo di Marco: โ€œSorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli elettiโ€ (Mc 13,22), il Signore ci invita a non avere paura, ma ad essere attenti: โ€œIo vi ho predetto tuttoโ€ (Mc 13,23). E il Vangelo di oggi, a continuazione, ci annuncia alcuni di questi segni: โ€œIl sole si oscurerร , la luna non darร  piรน la sua luce, le stelle cadranno dal cieloโ€ฆโ€. Entrare in questo linguaggio escatologico non รจ facile, anzi porta con sรฉ due rischi da evitare; quello di cadere in un messianismo di paura e quello di non prenderlo sul serio, perchรฉ โ€“ caso mai โ€“ รจ una cosa tanto lontana che non ci tocca. Lโ€™annuncio della Chiesa รจ molto chiaro e coraggioso: il Signore รจ venuto nellโ€™umiltร  della carne ed ha inaugurato il Regno di Dio nel quale siamo chiamati ad entrare giร  ora, accogliendo la buona notizia del Vangelo. Sappiamo con certezza che il Signore tornerร  glorioso alla fine dei tempi. Il cristiano, adulto nella fede, vive nellโ€™attesa di questi tempi ultimi: non ne ha paura, non ha paura della morte, perchรฉ vive nellโ€™attesa del suo Signore. Oggi abbiamo lโ€™occasione di scoprire quelle parole che proclamiamo ogni giorno nella messa ed a cui forse non diamo alcuna attenzione: โ€œAnnunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโ€™attesa della tua venuta. Torni a risuonare tra noi il grido dei primi cristiani: โ€œVieni, Signore Gesรน: Maranatha!โ€.

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