Nella 33.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesรน annuncia ai discepoli che un giorno โil sole si oscurerร , la luna non darร piรน la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolteโ. E aggiunge:
โAllora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderร gli angeli e radunerร i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremitร della terra fino all’estremitร del cieloโ.
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario โRedemptoris Materโ di Roma:
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[ads2] Dopo la grande tribolazione di Gerusalemme, segno ed anticipo della tribolazione finale, annunciata e raccontata alcuni versetti prima nel Vangelo di Marco: โSorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli elettiโ (Mc 13,22), il Signore ci invita a non avere paura, ma ad essere attenti: โIo vi ho predetto tuttoโ (Mc 13,23). E il Vangelo di oggi, a continuazione, ci annuncia alcuni di questi segni: โIl sole si oscurerร , la luna non darร piรน la sua luce, le stelle cadranno dal cieloโฆโ. Entrare in questo linguaggio escatologico non รจ facile, anzi porta con sรฉ due rischi da evitare; quello di cadere in un messianismo di paura e quello di non prenderlo sul serio, perchรฉ โ caso mai โ รจ una cosa tanto lontana che non ci tocca. Lโannuncio della Chiesa รจ molto chiaro e coraggioso: il Signore รจ venuto nellโumiltร della carne ed ha inaugurato il Regno di Dio nel quale siamo chiamati ad entrare giร ora, accogliendo la buona notizia del Vangelo. Sappiamo con certezza che il Signore tornerร glorioso alla fine dei tempi. Il cristiano, adulto nella fede, vive nellโattesa di questi tempi ultimi: non ne ha paura, non ha paura della morte, perchรฉ vive nellโattesa del suo Signore. Oggi abbiamo lโoccasione di scoprire quelle parole che proclamiamo ogni giorno nella messa ed a cui forse non diamo alcuna attenzione: โAnnunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโattesa della tua venuta. Torni a risuonare tra noi il grido dei primi cristiani: โVieni, Signore Gesรน: Maranatha!โ.
Fonte: RADIO VATICANA
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