Nella quarta domenica di Pasqua, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesรน dice:
โIo sono il buon pastore. Il buon pastore dร la propria vita per le pecore. Il mercenario โ che non รจ pastore e al quale le pecore non appartengono โ vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perchรฉ รจ un mercenario e non gli importa delle pecoreโ.
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario โRedemptoris Materโ di Roma:
[ads2]Il Vangelo di oggi apre uno squarcio particolarmente ricco sul mistero della Pasqua, con lโimmagine del Buon Pastore che dร la propria vita per le pecore. A differenza del mercenario, a cui non importa nulla delle pecore, perchรฉ non le conosce e gli โservonoโ solo per guadagnare il suo salario alla meno peggio; il Buon Pastore โconosceโ le sue pecore, ma di una conoscenza particolare: quella โconoscenza infinita, totale e immediata che sussiste in eterno tra il Padre e il Figlio, divina โconoscenza per Amore di Caritร โโฆ E questo porta il Pastore che cosรฌ โconosceโ e quindi ama il suo gregge, ed รจ riamato dal suo gregge, a donare la sua vita per le sue pecore, affinchรฉ le sue pecore abbiano la vitaโฆโ (T. Federici). ร una conoscenza sapienziale che รจ propriamente nuziale. โPer il Pastore e Sposo e Agnello, donare la sua vita รจ perderla del tutto per crearla negli altri, e qui ritrovarla e viverla nella comunitร dโamoreโ. Ecco il mistero della Pasqua che celebriamo, lontanissimo da ogni clericalismo mercenario che ci porta a โservirciโ degli altri,ย ad โusareโ gli altri: le pecore a servizio dellโistituzione, della parrocchia, dei pastori. Oggi, nella Pasqua settimanale, siamo invitati ad entrare in contatto, con il Buon Pastore, inย questaย esperienza nuziale, che รจ lโEucarestia, che ci unisce intimamente a Cristo, mediante la comunione con i fratelli, che trasforma anche noi in โpastoriโ misericordiosi verso gli altri, capaci di perdono, di accoglienza, di dare la nostra vita per gli altri, liberandoci, poco a poco, ma radicalmente, dallo spirito del โmercenarioโ radicato in noi.
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Fonte: Radio Vaticana