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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 5 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 6, 53-56

Ti è mai capitato di legarti a una persona che ti fa sentire nuovamente vivo? Magari quella persona capitata nel momento più doloroso della tua vita e che per te ha rappresentato un angelo mandato dal cielo, un’ancora di salvezza?

Forse questa immagine può aiutarci a comprendere cosa era Gesù per molti che pur non credendo ancora che Lui fosse il Figlio di Dio, però si sentivano da Lui accolti, esauditi, amati… Quando qualcuno si prende cura di noi ci sta dimostrando tutto l’amore di cui è capace.

Pensa a quanti cercano salvezza, pace, gioia… nei posti e nei modi più sbagliati, che spesso si rivelano situazioni in cui la salvezza chiede qualcosa in cambio. Gesù non voleva niente in cambio, la sua era pura carità, amore libero e spontaneo. Questo atteggiamento doveva incuriosire molti che volevano rivolgersi a Lui e lo seguivano a tutti i costi e senza paura. Certamente lo scopo non era solo beneficiare della cura del corpo, ma fare esperienza di libertà e di amore di cui solo il Signore era capace. Questa manifestazione di Gesù capita tutt’ora nella vita e c’è chi riesce a fare di quell’esperienza un’occasione di conversione.

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In questi giorni ci si prepara alla festa della Vergine di Lourdes che sarà celebrata tra una settimana. La Vergine è colei che ci insegna ad abbandonarci al Signore per vederlo operare nella nostra vita. Molti malati che si recano ogni anno a Lourdes anche se non sempre, o non tutti, sperimentano la guarigione fisica, il famoso miracolo da gridare al mondo.

Ma perché? Perché la fede non deve mai pretendere qualcosa in cambio, ma è l’adesione libera e gratuita a una persona, Dio, che sai che si sta prendendo cura di te. Per questo tanti infermi tornano a Lourdes nonostante le loro condizioni fisiche restino uguali, perché ricevono un beneficio anche spirituale, psichico, sentono quella pace e quella forza per affrontare la malattia che il Signore, attraverso la Vergine, dona a quanti si affidano.

La malattia, spesso è avvertita come una maledizione dalla quale vogliamo liberarci, ma può diventare la possibilità di quel cambiamento che attendevamo da tempo. Il vero miracolo è saper cogliere l’occasione come propizia e lasciare operare il Signore. Solo un malato può capire un malato, solo un ferito sa come si sente un altro ferito…

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Bernadette in uno dei suoi scritti diceva “Avrò sempre una salute sufficiente, ma non avrò mai un amore sufficiente”. A che serve allora avere la salute, ma non avere l’amore? Gesù è per amore che ha salvato il mondo. Maria è per amore che ha lasciato che il Figlio salvasse l’umanità. Bernadette è per amore che ha lasciato che altri la insultassero e la umiliassero, perché sapeva che loro non avevano fatto esperienza dell’Amore di Dio. È la purezza del suo amore che le ha permesso di parlare con la Vergine e avere quella forza e quella pace che tutti dovremmo chiedere nella nostra preghiera.

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