don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 30 Giugno 2022

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Al di là del miracolo che Gesù opera è interessante analizzare una dinamica della fede che Gesù smaschera. Gesù guarisce il paralitico dicendogli di alzarsi e gli ricorda la sua natura di figlio, cioè a dire che ogni volta che ci riconosciamo figli e ascoltiamo con fiducia la parola che Dio Padre ci consegna, allora vedremo la salvezza. 

Gli scribi, coloro che credono di detenere la conoscenza della Scrittura e si sentono perfetti, giudicano Gesù e lo chiamano addirittura bestemmiatore. Gesù li smaschera: mette in luce il fatto che anche chi si crede perfetto nella fede può nutrire nel cuore cose malvagie, fossero anche in difesa della fede stessa, ma il fine non giustifica i mezzi.

La fede è fiducia, abbandono e quindi obbedienza alla parola ricevuta, senza annacquarla. Il rischio infatti è proprio questo: spesso l’esigenza evangelica è alta e noi pur di renderla fruibile a tutti la riduciamo a qualche preghiera.

Non importa quanto ci riusciamo, l’importante è fidarsi.

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