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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 18 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 5, 43-48

Ogni giorno ci svegliamo e come noi si svegliano anche quelli che rinnegano Dio e che si dimostrano spesso ingrati verso la vita e indisponenti verso le persone civili.

Darwin parlava di una selezione naturale della specie e tante volte noi vorremmo che anche Dio operasse una selezione della specie. Solo che nel primo caso la selezione è naturale e sopravvive chi sa adattarsi, nel secondo caso Dio dovrebbe essere violento e spietato da non lasciare libertà di azione alle sue creature.

Inoltre, la teoria dell’evoluzione in mano a un cristiano potrebbe diventare diabolica, perché non siamo chiamati ad adattarci: immaginiamoci se il comune vivere prevedesse di farsi giustizia da soli… chi sopravviverebbe? Invece, il Signore in questo brano ci richiama all’amore autentico, quello che sa perdonare, ossia farsi dono. È facile donare a chi ci vuole bene, ma quanto difficile è andare incontro a chi si comporta male perché sta manifestando un suo bisogno inconscio che la maggior parte delle persone non riesce a riconoscere?

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Dio ci chiede proprio questo: saperci donare per comprendere i reali bisogni che si nascondono nel cuore umano e che nessuno riesce a comprendere. Ognuno di noi ha bisogno di amore, e ogni reazione umana è un modo per gridare questo bisogno. C’è chi riesce a compensarlo tuffandosi nel Signore, ma c’è chi non riesce a colmarlo se non rubando, oppure con la lussuria, con la calunnia, con il linguaggio sporco, con l’avarizia e nell’accumulo di beni materiali in funzione di un maggior riempimento del vuoto che portiamo dentro…

Tutti abbiamo un vuoto dentro, chiediamo al Signore di colmarlo col suo amore, sia i nostri vuoti, sia i vuoti di quelle persone che ci sono poco simpatiche.

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