Si mangiava, si beveva, si prendeva moglie, si prendeva marito, fino al giorno cheโฆ venne il diluvio che li fece perire tutti.
Anche oggi dobbiamo ammettere che molti vivono la vita seguendo queste dinamiche. Anzi piรน che vivere, consumano la vita. Infatti, cosรฌ facendo, non cโรจ niente di produttivo, non cโรจ niente che sarร lasciato alle future generazioni, se non lโinsegnamento di vivere in modo egoistico e con eccessi.
Forse pensare alla morte paralizza. Molto spesso si evita di parlarne quasi per esorcizzarne gli effetti. Eppure la morte accomuna tutti e dร il senso alla vita. Se sapessimo quanto tempo ci restarebbe da vivere vivremmo in modo certamente differente, faremmo scelte importanti e diverse rispetto alla banalitร dellโindefinito.
Infatti, se sapessimo, ad esempio, che ci rimane solo un anno di vita, ognuno farebbe delle scelte ben precise. E se ci mancassero tre mesi, ne faremmo di piรน essenziali, ecc. Vivere il tempo presente come fosse lโultimo e lโunico ci aiuterebbe a dare un senso profondo a ogni singolo giorno e rende irripetibile ogni istante della vita. Ogni bacio sarebbe dato come unico, ogni abbraccio con unโintensitร unica. Ma anche i torti sarebbero piรน facilmente perdonati. ร difficile che davanti alla consapevolezza della morte imminente ci sia qualcuno che abbia ancora il coraggio di restare fermo di fronte a qualcosa oggettivamente piรน banale.
Lโesagerazione di questo pensiero non serve per esasperarci e buttarci nellโansia della vita, ma nel desiderio di viverla nel migliore dei modi possibili. Allora giudizi, pretese, desideri di vendetta e di prendere in giro il prossimo, passirebbero in secondo piano, fino a desiderare di morire nel modo piรน memorabile possibile e piรน degno di entrare nel regno dei cieli.
In quella notte, due saranno in un letto; lโuno sarร preso, e lโaltro lasciato. Due donne macineranno assieme; lโuna sarร presa e lโaltra lasciata. Due uomini saranno nei campi; lโuno sarร preso e lโaltro lasciato.
โTutto รจ sempre cinquanta e cinquanta. Non solo la possibilitร di essere presi o lasciati, ma la possibilitร che una malattia ci renda persone migliori o persone peggiori. Che un amore ci renda meno egoisti o piรน possessivi. Che un dono venga usato per il bene o per il male. Ogni cosa di questa vita รจ sempre racchiusa nel cinquanta e cinquantaโ (don Luigi Epicoco).
La nostra esistenza รจ nelle mani di Dio, ma lโandamento della vita lo decide ciascuno secondo le proprie scelte.
- E tu, credi di stare facendo tutte le scelte migliori? In cosa potresti migliorare, se sapessi che tra qualche giorno potresti non esserci piรน?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE
