don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 9 Aprile 2019

Dialogo Crocifisso

Commento al Vangelo del martedì della quinta settimana di Quaresima (Gv 8, 21-30) di don Cristiano Mauri.

https://youtu.be/UZ__lOLBkU0
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Trascrizione parziale del video (qui tutta)

Note per la comprensione del brano.

La controversia già avviata nel Tempio prosegue e si incanala lungo il tema dell’identità di Gesù, affrontato qui sotto l’angolatura della sua morte ormai vicina.

È lui stesso ad affermare che la sua scomparsa prossima susciterà una ricerca tra i suoi avversari che, però, rimarrà senza esito. Il giudizio che, di conseguenza, pronuncia sui farisei è di una durezza inquietante: «morirete nel vostro peccato».

Il termine «peccato» usato al singolare indica l’incredulità che porta alla lontananza da Dio e così alla morte, qui intesa non solo in senso materiale ma come distanza da Colui che è fonte della vita e come rottura di ogni rapporto con Lui.

I Giudei fraintendono pensando a un suicidio e ciò consente di procedere con un ulteriore chiarimento.

Gesù fa notare ai suoi avversari come continuino a confinare la loro intelligenza, la loro volontà, i loro criteri di decisione, le loro logiche di vita esclusivamente all’interno dell’orizzonte limitato di questo mondo.

Perciò non possono capire quanto lui dice, visto che la suo origine è da altrove. Non credere all’«Io sono» di Gesù (espressione che indica la sua origine divina) significa negare la realtà del manifestarsi di Dio in lui.

Costoro vivono senza mai alzare lo sguardo al cielo e cercando ogni risposta nei loro ragionamenti terreni. Questo è il loro «peccato»: una vita separata da Dio e autonoma rispetto alla sua volontà.

In queste condizioni, la comunicazione tra loro e Gesù è impossibile.

La domanda dei Giudei «Tu chi sei?» sa palesemente di incredulità. La reazione di Gesù lo dimostra, evidenziando come il problema non sia l’oscurità delle sue parole, chiare fin dall’inizio, ma la loro disponibilità ad accoglierle.

Giovanni insiste nel marcare l’incapacità di comprendere degli avversari di Gesù: continuano a non vedere in lui colui che parla del Padre.

In un’ultima spiegazione Gesù li rimanda alla propria morte: ciò che ora non sono in grado di capire sarà loro perfettamente chiaro quando sarà crocifisso («innalzato»). Riconosceranno in lui la rivelazione di Dio, poiché la sua obbedienza al Padre é perfetta e anche in quell’ora non sarà lasciato solo ma sarà in stretta comunione con lui.

L’effetto finale è sorprendente: nonostante il malinteso e l’incredulità, gran parte dei Giudei aderisce alla parola di Gesù.

[…]

Leggi tutta la trascrizione del video sul sito di don Cristiano.

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