Spezzare le catene
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Note per la comprensione del brano.
Gesรน entra in un villaggio che, nei Vangeli, รจ il luogo della tradizione e della resistenza alle novitร .
Una donna lo accoglie in modo corrispondente tanto al proprio nome – ยซMar-taยป = padrona di casa – quanto alle tradizioni del suo tempo riguardo al ruolo della donna ben descritte in Proverbi 31, 10-ss: ยซโฆSi alza quando รจ ancora notte, distribuisce il cibo alla sua famiglia e dร ordini alle sue domesticheโฆ Si cinge forte i fianchi e rafforza le sue bracciaโฆ Stende la sua mano alla conocchia e le sue dita tengono il fusoโฆ Confeziona tuniche e le vende e fornisce cinture al mercante. Sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane della pigriziaยป.
ร da ricordare che la nascita di una figlia era considerata una mezza disgrazia, che le donne erano escluse dallโinsegnamento religioso e che il Talmud riteneva preferibile che le parole della Legge venissero distrutte dal fuoco piuttosto che essere insegnate alle donne.
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Le sue parole lasciano trapelare sia un tratto di invidia nei confronti della libertร della sorella sia lโostinazione a rimanere ferma nel ruolo tradizionale che le compete. Una sorta di ยซvorrei ma non possoยป, che sfocia in un’espressione tagliente, se non offensiva nei confronti stessi di Gesรน, accusato di non curarsi di lei.
Marta resta fortemente aggrappata allo schema tradizionale della donna di casa e, contenta o no di restarci, oppone comunque una forte resistenza a guardare le cose da una prospettiva differente. Sentendosi dalla parte del giusto, giudica severamente la sorella e perfino il suo Maestro.
Lโessere tutta affaccendata, per quanto in cose buone e utili, รจ invece, letteralmente, una ยซdispersioneยป, uno spreco dunque. Il problema non รจ certo il suo darsi da fare o tantomeno il mettersi a servizio, ma lo spirito con cui lo fa.
Lโimpressione รจ che non abbia ancora accolto l’annuncio liberante del Vangelo, restando imprigionata nella logica dei doveri, senza riuscire a fare dell’amore il proprio criterio di vita.
Maria ribalta lo schema sociale del tempo prendendosi il posto degli uomini: in una libertร sovrana e disarmante, si mette seduta ai piedi di Gesรน nella posizione del discepolo.
Ha ascoltato il Vangelo che consola gli oppressi e si รจ lasciata consolare. Ha scelto la libertร e se la tiene ben stretta potendo fare dell’amore la legge della sua vita.
Le parole di Gesรน sono un sigillo. Lโespressione ยซHa scelto la parte miglioreยป andrebbe meglio tradotta con: ยซsi รจ scelta un’ereditร , una “porzione” che non le sarร mai toltaยป. Ma cosa ha scelto Maria? Ha scelto Gesรน e l’annuncio di libertร nell’amore o di amore liberante che le sue parole portavano e che mai le sarร tolto.
Gesรน elogia Maria che non si lascia piรน ingabbiare dalle distorte categorie tradizionali, non per lโatto di ribellione in quanto tale, ma per la scelta di autenticitร . La elogia perchรฉ la sua รจ una vita da figlia, piena e compiuta.
Spunti per la riflessione sul testo.
La libertร di Maria รจ lโelemento piรน provocante.
Ed รจ cosรฌ vero, ed รจ cosรฌ dirompente, che si รจ tentato di rendere inoffensiva la forza di quel gesto consapevole, sovrano e rivoluzionario rispetto agli usi del suo tempo.
Dโaltronde, quello di Maria รจ un gesto di rottura, oltretutto di una donna. Inaccettabile.
Allora la si รจ buttata sul: Marta lโoperosa e Maria la contemplativa. Oppure la si รจ usata come occasione per far la morale a chi โnon sa scegliere Gesรนโ. O, ancora, come immagine della lotta a un certo iperattivismo dei cristiani.
Ma il suo รจ un atto di rottura frutto di enorme fede nel Vangelo come parola liberante e di fiducia in Gesรน come Colui che viene per liberare.
Maria sembra credere alla lettera alla profezia letta da Gesรน a Nazareth: ยซLo Spirito del Signore… mi ha mandato… a proclamare ai prigionieri la liberazione… a rimettere in libertร gli oppressiยป e si prende tutta la libertร che le viene offerta dal Suo Signore.
Chi compie segni di rottura lottando per la libertร propria e altrui, laddove ci sono sottomissioni inique, privazioni ingiuste di opportunitร , ostacoli dolosi allโespressione delle proprie possibilitร : chi fa questo, fa accadere il Vangelo, quandโanche non lโavesse mai letto.
Curioso che ancora cosรฌ spesso nella Chiesa la parola ยซlibertร ยป sia vista piรน come un problema da risolvere che come un dono divino da valorizzare, soprattutto per alcune categorie di persone.
Sarร mica un problema il Vangelo?
[…] Continua qui…
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