ย Spezzare le catene.
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Nei capitoli 11 e 12, posti tra il discorso missionario e quello in parabole, Matteo raccoglie una serie di detti di Gesรน collocandoli in un contesto di carattere narrativo riguardante le diatribe con alcuni membri di Israele.
Nei due capitoli si ripete frequentemente uno schema preciso: incredulitร e rifiuto nei confronti di Gesรน quale Messia, seguiti da parole di invito e accoglienza.
I versetti che commentiamo seguono i severi rimproveri che Gesรน ha rivolto alle cittร attorno al lago – Corazin, Betsaida, Cafarnao – nelle quali la sua parola non ha trovato spazio.
In tutta risposta al rifiuto ricevuto, Gesรน esplode in una preghiera di lode fatta ad alta voce e il motivo della sua esultanza va bene inteso.
Non gode certo perchรฉ ai sapienti sono inaccessibili i misteri del Regno, bensรฌ gioisce del fatto che vede il Vangelo farsi strada nonostante le resistenze di alcuni.
I ยซsapientiยป vanno qui identificati con l’aristocrazia religiosa di Israele, l’รฉlite che aveva la pretesa di comprendere e possedere le chiavi dei misteri di Dio. I ยซpiccoliยป sono da intendersi letteralmente come degli ignoranti, immaturi, sempliciotti.
Piรน che l’ammissione di una sconfitta – Dio ha fallito coi sapienti – nellโesultanza di Gesรน cโรจ l’annuncio di una vittoria: il Regno รจ rivelato proprio a chi, apparentemente, ha meno possibilitร per comprenderlo.
Il vero sapiente, peraltro, รจ proprio lui. La conoscenza tra il Figlio e il Padre รจ perfetta, in virtรน del suo spirito di affidamento.
Per questo invita a sรฉ oppressi e afflitti. Lo fa sulla scorta della tradizione nella quale la Sapienza chiamava gli incolti che la cercavano in una vita di obbedienza e giustizia.
Il giogo stesso, in ambito religioso, fa riferimento al ยซgiogo della Sapienzaยป nel senso della sottomissione alla Legge, associata perรฒ a un’esperienza di soddisfazione e gioia, di libertร e gratificazione.
Qui รจ Gesรน che chiama, con la sua Sapienza fatta di mitezza, umiltร , affidamento al Padre.
Si rivolge a tutto l’Israele affaticato dal modo in cui scribi e farisei lo hanno caricato della Legge e della necessitร di osservarla e descrive la sua chiamata come un sollievo piuttosto che un’occasione di fatica.
Quale differenza tra Lui e i maestri della Legge? L’espressione ยซmite e umile di cuoreยป allude a un atteggiamento interiore di abbassamento, tipico di chi si mette in secondo piano per il bene dell’altro.
Gesรน vive ciรฒ che insegna, perciรฒ la sua รจ una chiamata mite e umile, a pieno servizio della persona, niente affatto violenta, oppressiva, impositiva, minacciosa o ricattatoria.
Per questo camminare con Lui in affidamento al Padre รจ riposante, dร respiro alla vita, allarga i polmoni della fede, fa sollevare il capo e vivere con speranza e ottimismo.ย […] Continua a leggere il commento qui…
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