don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 29 Ottobre 2020

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Fanfare e fanfaroni

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

Note per la comprensione del brano.

Dopo le parabole sul lievito e il granello di senape, nei versetti precedenti, Gesรน ha risposto a una domanda sul numero dei salvati e sulla salvezza con il famoso insegnamento sulla porta stretta.

Ora si trova sollecitato da un gruppo di farisei che lo invitano a preoccuparsi della propria incolumitร , messa in pericolo da presunte intenzioni omicide di Erode. Al consiglio ricevuto, Gesรน risponde con un apoftegma e un oracolo di giudizio.

Va detto che non si possono attribuire qui intenzioni negative ai farisei, Luca non li propone esplicitamente come inviati di Erode e non paiono sospettabili di ipocrisia. Se non li si puรฒ definire caritatevoli, nemmeno si puรฒ dire che cerchino di sbarazzarsi di Gesรน.

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Il consiglio ricevuto e la circostanza del viaggio a Gerusalemme che il Maestro ha giร  avviato, gli consentono di sottolineare che le sue decisioni non sono dettate da alcuna autoritร  politica. Giร  sta andando, ma in risposta alla propria missione, poggiando la propria condotta sul solo volere divino.

Probabile che nel testo ci sia traccia di unโ€™antica tradizione circa il tentativo di Erode Antipa di soffocare sul nascere il movimento di Gesรน in Galilea o di usarlo a proprio favore.

Il consiglio รจ rispedito al mittente. Le intenzioni di Erode non lo sfiorano minimamente e Gesรน lo afferma paragonandolo a una volpe, animale che nella tradizione giudaica veniva di frequente contrapposto al leone come termine di inferioritร  (come dire: ยซNon sei certo un leoneยป), per indicare una persona non allโ€™altezza della situazione.

Gesรน continuerร  dunque la sua attivitร  di guarigione e di esorcismo in tutta serenitร , e lo farร  ยซgiorno dopo giornoยป finchรฉ non avrร  condotto a pienezza la propria missione (ยซoggi e domani e il terzo giorno sono compiutoยป).

Dopo aver affermato che non rinuncerร  al suo ministero in quel luogo, il Maestro annuncia che lo completerร  a Gerusalemme con la propria morte. Non รจ una volontร  divina la sua fine, ma la conseguenza diretta della autenticitร  della sua testimonianza che metterร  in crisi la cittร .

A Gerusalemme si rivolge infine con un giudizio, che inizia con un appello carico di affetto misto a delusione per il comportamento tenuto contro i profeti e gli inviati da Dio che giร  hanno varcato le sue porte venendo respinti e uccisi.

Giร  in 11, 49-51 Luca menzionava la Sapienza come unโ€™oratrice che lungo la storia di Israele ha richiamato i suoi figli con la voce dei profeti e degli scritti. Ora appare come una chioccia, figura femminile e materna, che intende dare protezione e cura con le proprie ali ai piccoli, i quali rigettano inspiegabilmente lโ€™offerta.

Per questo la ยซcasaยป (riferibile sia alla cittร  intera che al tempio, piรน facilmente a questโ€™ultimo) sarร  lasciata dal Signore che si allontanerร  e ciรฒ sarร  causa di rovina. Ma non per sempre: sullo sfondo Luca dipinge il ritorno ultimo del Signore con un versetto del salmo 117(118), che verrร  alla fine dei tempi a portare la salvezza definitiva.

Spunti per la riflessione sul testo.

Gesรน dร  a Erode della nullitร . Forte.

Non proprio a Erode, forse, ma alle sue presunte intenzioni omicide. Erode semplicemente non รจ un criterio, la sua voce conta meno di zero.

Molte altre voci interverranno sul cammino di Gesรน a tentare di correggerne la rotta e condizionarne lโ€™azione. Non ultimi i suoi stessi discepoli.

Voci che si mescoleranno a quella della Sapienza e del Padre suo, che anche Lui ascoltava nelle Scritture, nellโ€™intimo del proprio Spirito e che sapeva presente anche nella vita saggia di molti uomini e donne.

Non possiamo farla facile e dirci che: ยซtanto Lui sapeva e non poteva sbagliarsiยป, perchรฉ se cosรฌ facciamo, neutralizziamo il Vangelo rendendolo incapace di parlarci e allontanandolo dallโ€™esperienza di ciascuno di noi.

Se il suo cuore era cuore di uomo, sapere di qualcuno che come Erode voleva ucciderlo non poteva non suscitare domande, dubbi, paure. Non poteva non insinuare anche in Lui lโ€™idea di scendere a patti, di farselo alleato, di sfruttarne il potere.

Facciamo tutti la quotidiana fatica di decidere a chi e a cosa dare ascolto, di capire sulla base di quali criteri discernere, di quali sapienze considerare affidabili e quali esperti ritenere effettivamente tali.

E questo tempo, piรน di altri, ci fa sentire che questo processo di cernita รจ una questione di vita o di morte, per noi e per chi abbiamo vicino.

รˆ difficile scegliere tra le voci, tenere o scartare, prestare orecchio o far tacere. รˆ difficile. Ci si prende, a volte, altre si prendono cantonate. Ci si sente anche estremamente soli, per quanto lo si possa condividere con altri.

Rivederlo in Gesรน non toglie la fatica, ma fa sentire che รจ abitata dal Signore e non finirร  in nulla. E questo รจ un buon annuncio, che chiede un surplus di responsabilitร  e serietร .[…] Continua qui…

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