don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 25 Settembre 2020

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ย Indorare la Croce

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

Note per la comprensione del brano.

Troviamo Gesรน di nuovo in preghiera, come sempre accade nel Vangelo di Luca in corrispondenza di passaggi decisivi. I discepoli sono con lui, come presi anchโ€™essi dentro il suo volgersi al Padre.

Lโ€™introduzione del brano mette cosรฌ in scena gli attori: Gesรน, i suoi e – presenza discreta – il Padre. Il tema รจ quel che li lega ma anche le rispettive identitร , responsabilitร , volontร , prese di posizioni.

ยซChi รจ dunque costui?ยป. La domanda di Erode di Lc 9, 9 e le opinioni della gente riguardo a Gesรน ritornano qui, nel dialogo tra il Maestro e i suoi. La questione รจ decisiva e ben si capisce perchรฉ Luca la collochi sullo sfondo di una giornata di ritiro in preghiera.

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Il passaggio รจ stretto. Quella sulla propria identitร  รจ domanda a cui nessuno sa e puรฒ rispondere con leggerezza. Comprendere e comunicare se stessi comporta sempre un travaglio da cui nessuno รจ risparmiato. Nemmeno Gesรน.

Dopo il discorso programmatico di Nazareth al capitolo 4, Gesรน ha dato sostanza alla sua missione con parole autorevoli e gesti prodigiosi. Ha insegnato, guarito, nutrito, perdonato. Molti lโ€™hanno accolto, diversi lโ€™hanno rifiutato. Ma cosa รจ stato compreso di lui?

Nella risposta dei discepoli alla sua domanda circa le opinioni della gente, risuona ciรฒ che giร  sapevamo da Erode: la folla lo inquadra nella categoria del profeta. Non cโ€™รจ da meravigliarsi: si sa parlare solo di ciรฒ che giร  si รจ visto.

Quel che ha impressionato il popolo, secondo Luca, รจ anzitutto la sua missione di rivelatore della parola divina, della sua volontร  e dei suoi disegni. Gli stessi miracoli sembrano essere apprezzati piรน come segni profetici che come opere del Messia atteso.

In effetti Gesรน รจ ยซprofetaยป nel senso piรน compiuto della parola. Anzi, รจ il Profeta, colui che piรน di ogni altro fa e dice in modo totalmente corrispondente al volto di Dio.

Egli รจ rivelazione perfetta del Padre suo e tutto il suo ministero non ha altro scopo che mostrarne i pensieri e le volontร , permettendo a chi lo cerca di entrare in comunione con lui.

Il Maestro incalza i suoi chiedendo di esporsi e la risposta di Pietro lascia intendere che il percorso di comprensione della sua missione รจ ancora lungo. ยซTu sei il Cristoยป, risponde, con chiari rimandi alla figura regale che Gesรน invece rifiuterร  di assumere nei termini che Pietro si aspetta.

La Pasqua (rifiuto, dono di sรฉ, morte e vita) sarร  la porta per entrare nel mistero sotteso da quella domanda: ยซChi รจ costui?ยป. Ma la strada per Gerusalemme deve ancora cominciare.

Spunti per la riflessione sul testo.

Nella Croce non cโ€™รจ nulla di buono al di fuori di Cristo, della sua volontร  dโ€™amore, di misericordia e di salvezza.

La Croce รจ uno strumento di tortura e morte. รˆ dolore, sofferenza, ingiustizia. รˆ rifiuto, tradimento, solitudine. Violenza, volontร  di distruzione, rabbia furiosa.

La Croce รจ il potente che schiaccia il debole, lโ€™innocente che diviene un maledetto, la menzogna che vince sulla veritร , il male che sconfigge il bene, la morte che cancella la vita.

Nella Croce cโ€™รจ tutto quel che Cristo ha combattuto con le parole e con le opere, ciรฒ a cui si รจ ribellato e contro cui si รจ scagliato con forza fino allโ€™ultimo.

E la sua resurrezione รจ il segno limpido della ribellione ad ogni logica di crocifissione che insidia la vita degli uomini e delle donne.

Ma poi si รจ cominciato a indorare le croci. In senso lato e non.

A parlarne come di una cosa buona e giusta, perfino desiderabile. A costruirne la spiegazione ragionevole in vista di unโ€™accettazione docile e sottomessa. A usarla, addirittura, come scettro di governo.

Colpevolizzare le vittime, ideologizzare le sofferenze, chiudere gli occhi davanti alle menzogne, giustificare gli abusi dei potenti, accettare con fatalismo i tradimenti, attribuire i mali al destino crudele se non a Dio stesso.

Tutto un indorare la Croce.

รˆ vero, da cristiani si puรฒ imitare la mitezza con cui Gesรน accoglie il patibolo, ma il primo dovere รจ combattere le croci che non hanno mai smesso di essere piantate.

Perchรฉ siamo testimoni della Vita che si รจ ribellata alla morte, mica il contrario.

[…] Continua qui…

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