don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2020

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Ascolto E Sguardo

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

Gesรน per la seconda volta preannuncia la sua passione e resurrezione, lasciando i discepoli senza parole e bloccati dalla paura di interrogarlo a riguardo.

Nella prospettiva della Croce, le domande che questi ultimi fanno lungo la strada verso Cafarnao appaiono sconcertanti, fuori luogo e conferma del fatto che avevano capito ben poco del preannuncio della Croce.

Parlano di grandezza, di affermazione personale, di prevalenza gli uni sugli altri. Camminano verso Gerusalemme come se facessero un sentiero di ascesa personale, mentre quello del loro Maestro รจ un cammino di abbassamento e di umiliazione.

Se Gesรน procede verso la spoliazione di sรฉ, i discepoli non vedono lโ€™ora di vestire lโ€™abito della grandezza. La divergenza appare importante e bisogna tentare di porre rimedio.

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Per questo il Maestro si siede, assumendo la posizione tradizionale di chi insegna: i discepoli hanno bisogno di comprendere e di imparare la vera Sapienza.

Lโ€™esordio delle sue parole รจ particolarmente significativo: ยซSe uno vuole…ยป. Cominciano cosรฌ tutti gli insegnamenti correttivi che Gesรน rivolge ai suoi dopo ogni annuncio della passione.

La dimensione della volontร  – e dunque della libertร  – รจ messa fortemente in evidenza. Dentro la logica del Regno e di quella della Pasqua si entra per la porta della volontร , o per meglio dire, del desiderio.

Nellโ€™insegnamento che Gesรน dร  ai discepoli circa la vera grandezza, cโ€™รจ dunque implicita la domanda: ยซVolete essere grandi nel senso inteso dal Regno di Dio, oppure secondo altro?ยป. Cosa desiderate?

Non si tratta, perciรฒ, di abbandonare semplicemente un comportamento esteriore (cercare i primi posti) per assumerne un altro (essere ultimi e servi), mantenendo magari la stessa smania di grandezza interiore.

Se uno cerca il Regno di Dio va incontro piuttosto a una radicale trasformazione del cuore, cioรจ del modo di volere, decidere, sentire, comprendere.

Ciรฒ che prima appariva una sconfitta invece รจ una vittoria. Ciรฒ che sembrava unโ€™umiliazione รจ un onore. Ciรฒ che era considerato grande diventa piccolo e viceversa.

รˆ cosรฌ che va compreso lโ€™abbraccio dedicato al bambino e lโ€™invito ad accoglierlo: il membro piรน insignificante nella comunitร , qual era un bambino, nel nome di Gesรน diventa il piรน rilevante.

Gesรน non sta dunque facendo โ€œla moraleโ€ sul prendersi cura dei bambini, sta piuttosto dicendo ai suoi: ยซChi sa vedere in questo bambino, che tutti considerano insignificante, un bene prezioso da custodire e di cui farsi carico, costui รจ uno che ha il mio sguardo e il cuore plasmato a immagine di quello del Padre mioยป.

Per questo ogni piccolo accolto in suo nome รจ un passo in piรน nel Regno di Dio.

Continua qui…

Fonte: il sito di don Cristiano

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Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9, 30-37 In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป. Parola del Signore

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