Ascolto E Sguardo
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Gesรน parte per Cesarea, a nord, in territorio pagano. Prende le distanze dai rappresentanti del giudaismo della sua epoca ma anche dallโimmagine di Lui che stava emergendo nella folla.
Ha giร mandato i discepoli a predicare in suo nome, ma ha dovuto constatare che anche loro non hanno le idee chiare. Anche i discepoli โnon vedonoโ e โ non sentonoโ il suo Vangelo.
Inizia ad interrogarli chiedendo i frutti della predicazione: un fallimento. La gente sembra non aver capito nulla.
Risponde Pietro, a nome di tutti. ร chiamato con il soprannome negativo di quando non capisce. Ciรฒ che dice รจ corretto, ma ciรฒ che intende รจ sbagliato. Tant’รจ che Gesรน lo rimprovera. Quel che Pietro dice va taciuto.
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ยซIl Cristoยป con l’articolo indicava il Messia della tradizione. Gesรน รจ certamente Messia ma non quello della restaurazione di Israele, quello potente, il dominatore che avrebbe spazzato i nemici.
Perciรฒ lo rimprovera come faceva coi demoni, lo mette a tacere come faceva con loro o con le forze della natura (epitimao= rimproverare, รจ il verbo qui utilizzato). Nelle parole del discepolo cโรจ qualcosa di pericoloso.
Zittito Pietro, Gesรน riprende parola e fa chiarezza annunciando in modo palese – ยซparlava apertamenteยป – quale sarebbe stato il vero volto del Figlio dellโuomo.
Un perdente. Rifiutato e sconfitto di fronte ai potenti del suo tempo. Colpito, schiacciato, umiliato. Nessuna traccia di regalitร o di potenza. Nessuna marcia trionfale, nessun riconoscimento ufficiale, nessuna presa di potere.
Il Figlio dellโuomo รจ un fallimento. La sua una fine inutile, senza lotta, senza eroismo e dunque senza alcuna possibilitร di essere celebrato, di potersi trasformare in mito, in figura rappresentativa e carismatica, utile per il ristabilimento del regno di Israele.
Gesรน parla di sรฉ come uno che finirร in nulla. Eppure รจ uno cosรฌ che dopo tre giorni risorgerร .
Pietro nemmeno la sente quella conclusione gloriosa. Aggredisce Gesรน per farlo tacere, come il suo Maestro aveva fatto pocโanzi con lui (usa anche luiepitimao, trattando Gesรน come uno spirito impuro!).
Alle orecchie di Pietro quelle parole suonano perfino blasfeme. Il preannuncio della Croce insulta lโimmagine che lโapostolo aveva di Dio e del suo Inviato. Perciรฒ prende in mano la situazione scambiando le parti: il Maestro sembra aver perso la testa e va ricondotto a ragione dal discepolo.
Ma il vero Satana parla con la bocca di Pietro, non certo con quella di Gesรน. Quando il Figlio dellโuomo mostra il suo vero volto, lo spirito maligno si ribella e grida perchรฉ la voce dellโInviato di Dio non venga udita.
Lโannuncio della Croce scatena il demone del potere e dellโaffermazione personale che si era annidato nel cuore di Pietro.
Questโultimo viene rimesso di nuovo a tacere (ancora epitimao), da Gesรน che dichiara apertamente come ciรฒ che Pietro adora non รจ il Padre suo, ma una divinitร plasmata dalle ideologie umane.
ร bene per il primo degli apostoli scendere dalla cattedra e rimettersi nel banco del discepolo.
Fonte
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Tu sei il Cristo …. Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
