Una parola in aramaico ha conservato l’evangelista Marco per custodire fedelmente la memoria di quell’evento straordinario.
Pietro presente nella stanza dove c’era quella bambina di dodici anni, appena morta, ha raccontato questo episodio con tutto lo stupore che gli ha suscitato; e Marco, fedele interprete di Pietro, ne ha registrato la memoria e l’ha trasmessa nel Vangelo.
Solo lui ha conservato quelle due parole: <<Talitร kum>>, che significano: “Fanciulla, ร lzati”. Ma quando traduce aggiunge anche: <<lo ti dico>>, che non c’รจ nell’espressione aramaica. L’ha aggiunta per esplicitare il tono con cui Gesรน ha pronunciato quella frase, per sottolineare l’autorevolezza di quelle parole: <<lo ti dico>>; cioรจ, alzati perchรฉ te lo dico
io!
L’ha detto con l’autoritร divina di colui che puรฒ vincere la morte; perciรฒ, con stupore ammiriamo la persona di Gesรน e lo riconosciamo come runico che puรฒ salvarci da morte. Ha compiuto un segno, perchรฉ il gesto miracoloso narrato dall’evangelista รจ un segno.
Gesรน non รจ venuto a eliminare la morte; difatti continua ad esserci la dolorosa esperienza del morire; non, รจ venuto nemmeno ad allungare la vita, perchรฉ purtroppo ci sono ancora tanti casi di bambini, di giovani, di adulti che muoiono prima di quello che riteniamo il tempo.
ร venuto perรฒ a sconfiggere il potere della morte, a liberarci dalla morte eterna, a darci la possibilitร della vita piena; ed รจ runico che puรฒ portarci oltre la morte. Non ci ha spiegato una teoria, ma รจ morto per noi.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
