Al resto di Israele, umile e povero, il Signore Gesรน annuncia le beatitudini. Sale sul monte non come Mosรจ che salรฌ sul Sinai per ricevere la legge da Dio, ma โ come Dio stesso โ Gesรน, seduto solennemente sul monte, proclama la nuova legge, la nuova alleanza che ha la caratteristica di essere una grazia, un aiuto offerto da Dio al popolo umile e povero. Le beatitudini che Gesรน proclama sono infatti l’annuncio dell’opera del Signore nella nostra storia e in questo messaggio รจ importante ciรฒ che fa il Signore, non quello che fanno gli uomini.
Non รจ importante essere poveri, perchรฉ la bella notizia รจ che il regno di Dio รจ nostro, il Signore, Dio onnipotente, re dell’universo, รจ dalla nostra parte, รจ nostro amico, รจ per noi. Questo รจ il Vangelo! Le beatitudini infatti non sono una serie di precetti morali da esprimere col verbo ‘(dovere’), del tipo: dovete essere poveri! Gesรน propone piuttosto possibilitร e conseguenze, annuncia gli atteggiamenti che derivano dall’opera di Dio: dal momento che il Signore onnipotente รจ dalla vostra parte, siete fortunati e potete riconoscere di essere poveri.
Non si tratta di sforzarci di essere poveri, ma di riconoscere la nostra debolezza creaturale: ammettere serenamente che siamo deboli รจ possibile di fronte a Chi รจ dalla nostra parte, perchรฉ รจ nostro amico e, fidandoci di lui, senza paura di far vedere quello che siamo, accettiamo il nostro limite.
In questo incontro fra la nostra povertร e la grandiosa ricchezza di Dio nasce la beatitudine.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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