don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo di domenica 7 Marzo 2021

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Gesรน sale al tempio per la pasqua dei giudei. Trova Gerusalemme che trabocca di pellegrini, il tempio che trabocca di sacrifici. La “pasqua dei giudei” ci fa pensare al tempo dell’esodo, della liberazione, della pasqua di Dio. Ma il fatto che sia specificato “dei giudei” ci mette davanti anche a una possibilitร  di una nuova pasqua. Di fatto la comunitร  di Giovanni conosce ormai la pasqua dei cristiani. In questa pasqua dei giudei Gesรน trova nel tempio (di fatto trova perchรฉ li cerca, non trova casualmente) i venditori di pecore e di buoi. Questo ci fa pensare a un tempio allargato – รจ improbabile che i buoi venissero venduti nel tempo, probabilmente venivano venduti fuori nelle vicinanze. Trova i venditori di colombe e trova i cambiavalute. Le offerte fatte al tempio dovevano essere fatte rispettando le norme ebraiche. La legge ebraica richiede che non venga raffigurata la figura umana. Le monete romane invece avevano il volto dell’imperatore o comunque dei suoi familiari, per cui dovevano essere cambiate con monete accettabili, accettate. Questa cosa qui chiaramente genera un mercato perchรฉ chi faceva questo lavoro ci doveva guadagnare.

Si dice che Gesรน โ€œ cacciaโ€… Di fronte alle possibili traduzioni preferisco quella che dice che scaccia gli animali. Non scaccia mai le persone, i venditori. Si capisce molto bene quando parla dei venditori di colombe. In cui รจ specificato che devono portare fuori le colombe. Non dovevano andare fuori loro. Sono i sacrifici, gli animali usati come sacrificio ad uscire. Gli animali usati come mezzo per placare la paura che abbiamo di Dio. Non รจ quello il loro compito. Dei cambiavalute si dice che i tavoli vengono rovesciati. I tavoli che originariamente sono il luogo in cui si mangia diventano il luogo in cui qualcuno fa affari e ci mangia. Di fatto ci mangia forse anche approfittandosene. Il fatto che vengono ribaltati fa sรฌ che questi denari, queste ricchezze siano sparpagliate. Forse il verbo esatto potrebbe essere “distribuite”. Dopo aver compiuto questo gesto c’รจ una richiesta: “non fate della casa del Padre mio una casa di mercato”. Si dice specificatamente “una casa di mercato”. Il mercato รจ chiaramente una divinitร  alternativa al Padre di Gesรน. Perchรฉ il mercato รจ un idolo, รจ un dio che rappresenta un rapporto di dare e avere che non ha nulla a che fare col Dio che Gesรน รจ venuto a mostrarci. A questo punto troviamo i suoi discepoli. Scopriamo che ci sono i discepoli, non si era detto, Gesรน sembrava essere solo. Per cui non si capisce se quest’intervento dei discepoli รจ in diretta oppure รจ la comunitร  in un secondo tempo che riflette su questo. C’รจ una citazione del salmo 69: “lo zelo della tua casa mi divora”. Lo zelo che cos’รจ? รˆ la passione. Nel caso del salmo 69 la passione del re Davide per la casa di Dio. Nel primo testamento troviamo questa parola nella sua forma ebraica sia in senso negativo che il senso positivo. La troviamo soprattutto nel tardo profetismo riferita a Dio e quindi capiamo la reazione dei giudei. I quali vanno da Gesรน, gli dicono “con che autoritร  fai questo?”. Attenzione! Non sono meravigliati del fatto che Gesรน abbia compiuto questo gesto. Per loro ci sta. Il problema รจ che questo รจ un gesto simbolico che testimonia l’autoritร  di Davide e forse anche l’autoritร  di Dio. A Gesรน viene chiesto di giustificare il perchรฉ si arroga una tale autoritร . In forza di cosa attribuisce a se stesso una tale autoritร .

A questo punto si apre quella che รจ la seconda parte di questo di questo vangelo. Gesรน dice che l’autoritร  gli viene dal fatto che lui sarร  in grado, di fronte ai giudei che distruggeranno il santuario, di ricostruirlo in tre giorni. Ora non si parla piรน del “tempio”, dell’area templare in senso lato, si parla del “Santo dei Santi”. Si parla del luogo della presenza fisica di Dio in mezzo a noi. Si dice che loro lo distruggeranno ma lui lo farร  risorgere. Il verbo รจ proprio quello della resurrezione. Di fronte a questa rivelazione i giudei reagiscono non capendo. Ma il dubbio รจ che forse qualcosa si fosse capito, perchรฉ dicono che il tempo รจ stato costruito in 46 anni e lui non puรฒ farlo risorgere in tre giorni. Non si usa “ricostruire” si usa “risorgere” la stessa parola. Forse cosรฌ รจ una sottolineatura di una non totale buona fede. Questa cosa รจ fondamentale, tant’รจ che il vangelo ce la giustifica: ” egli parlava del santuario del suo corpo”.ย  Non possiamo non capirlo, non possiamo fare finta di niente. Di nuovo ancora di piรน si sottolinea “dopo la resurrezione”. Quando sarร  possibile la fede, i discepoli “si ricordano” ed รจ meraviglioso, e credono nella parola, nella Scrittura, e alla parola che aveva detto Gesรน. Viene messa prima la Scrittura della parola di Gesรน.

Poi c’รจ una un corollario una conseguenza che di solito un po’ scappa all’attenzione ma รจ curiosa. Si dice che mentre Gesรน รจ a Gerusalemme per la festa, molti, le moltitudini credettero nel suo nome. Non in lui: nel “suo nome” quindi della sua potenza, vedendo i segni che faceva. Ma Gesรน non crede in loro perchรฉ lui conosce tutti e non ha bisogno di testimonianza sull’uomo. Perchรฉ lui conosce ciรฒ che c’รจ nell’uomo. Sembra una delle frasi fatte apposta per non farci capire. Forse significa che di fronte a questa fede esplosa in Gerusalemme in Gesรน – non in Gesรน, nel suo nome quindi in ciรฒ che fa, nei segni che compie – Gesรน sa che questa non รจ la vera fede. La vera fede sarร  possibile solo dopo la pasqua. Quest’entusiasmo di lรฌ a poco (secondo il vangelo di Giovanni di lรฌ a due anni) diventerร  il grido “crocifiggi crocifiggi!”. Di fronte a tutta questa gente che viene, ti applaude ed รจ pronta a seguirti almeno apparentemente potrebbe venire il dubbio che non ci sia piรน bisogno della pasqua. Non c’รจ piรน bisogno della salvezza. La gente, il popolo, noi, abbiamo trovato quello che cerchiamo. Abbiamo trovato qualcuno in cui credere. Qualcuno da seguire. Ma la strada non รจ quella. Di fronte a questo entusiasmo Gesรน sa che questa non รจ la via della fede. C’รจ ancora bisogno dell’offerta di sรฉ, del sacrificio. C’รจ ancora bisogno di cambiare quel qualcosa dentro il cuore dell’uomo che puรฒ essere trasformato solo da lui.

Terminiamo. Se ci pensate il tempio fu costruito da Davide. Anzi non fu costruito da Davide. Lui voleva costruirlo ma Dio gli dice: “non sarai tu a fare a me una casa, ma sono io a fare a te una casa”. Gesรน รจ colui che ha zelo, amore appassionato per questa casa. La casa del Padre รจ anche la casa sua. E la casa sua siamo noi. Quella casa che il Padre ha fatto a Davide รจ il popolo. Quella casa che il Padre ha fatto a Gesรน รจ la comunitร  cristiana. Lo zelo di Gesรน รจ per questo. Per noi come comunitร . E come comunitร  abbiamo bisogno di essere rifatti fondamentalmente. Abbiamo bisogno di vivere la pasqua per trovare quella fede che in cui siamo stati fatti uomini e donne nuovi.ย 
Ecco questo dobbiamo lasciare che emerga. Dobbiamo riconoscerci in questo e lasciare che questa sia la veritร  della nostra vita.

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Buona domenica.

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