llย problemaย qui chiaramente non รจ il matrimonio ma la resurrezione. Non si vuole definire se da risorti chi di voi รจ sposato lo sarร ancora. Ma se ha senso parlare di resurrezione dei morti. Per cui non usiamo cavilli per ingarbugliarci le idee. Gesรน รจ risorto sรฌ o no? Se non lo รจ o se comunque a noi questa cosa ora non interessa, pace! Ci penseremo.
Ma se la curiosa idea che quel piccolo uomo accusato duemila anni fa di blasfemia dai suoi connazionali e ucciso come un ladro dai romani sia il Figlio di Dio e sia risorto ha spazio nella nostra vita, la domanda che ne segue รจ: โcosa ha a che fare questo con la mia vita, oggi?โ. Una delle risposte, quella che ci dร il vangelo di questa mattina, รจ che se รจ risorto Lui – perchรฉ no? – risorgeremo anche noi.
A questo punto sgomberiamo il campo dalla discussione sul matrimonio, sui sette o quanti altri si voglia mariti vivi, morti o moribondi. Se te li sei scelta male ritrovarteli nella resurrezione sarร comunque una pena. Tanto vale sperare che sia proprio roba superata. Ma se parliamo del sacramento del matrimonio, la questione cambia (qui Gesรน non sta parlando di quello, celebrato nella fede e sperimentato con gioia nella vita).
Certo che gli angeli di Dio non prendono moglie nรฉ marito. Ma invidiano chi di voi รจ entrato in questa dimensione nuova. Perchรฉ ha preso lโamore che รจ ben piรน di un dono di Dio, รจ lโemanazione della sua stessa sostanza, lโha reso concreto nella sua vita di uomo e di donna e di ogni vita che viene accolta in questa comunione, e ha lasciato che Dio ne facesse lโimmagine, la presenza del suo amore per noi.
Certo che non รจ necessario sposarsi in chiesa. Neanche per essere cristiani lo รจ. Ma se uno lo fa consapevole della profonditร del dono che gli รจ fatto sa che nella resurrezione questo regalo non gli sarร negato. Perchรฉ รจ un fattore moltiplicativo di ogni altro amore, di ogni vita. ร giร in un certo senso โvita eternaโ. Per lo meno lo รจ tutto quello che lo realizza. Prende lโacqua delle nozze di Cana e la trasforma nel vino buono della gioia.ย
Perchรฉ il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe non puรฒ che essere il Dio della vita? Loro non sono forse morti? Per gli Ebrei no, loro erano vivi e lo sarebbero rimasti fino a chรฉ il popolo sarebbe stato tale. Tutti i gesti dellโamore coniugale ricevono da Dio quella stessa vitalitร . Da un bacio a una carezza, ma anche un litigio, fino ad arrivare alla condivisione dei progetti e dei sogni. Dallo scambio dei gesti della tenerezza fino allโaccogliere il dono di una vita nuova. Tutto ha valore sacramentale, dona salvezza.
Alla fin dei conti il sacramento del matrimonio diventa prova della resurrezione di Gesรน. Che รจ dono di quel Dio che รจ Dio dei vivi e non dei morti, che non spreca nulla di ciรฒ che รจ vita, ma lo ha creato perchรฉ sia eterno.ย
don Claudio Bolognesi



