don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 4 Settembre 2022

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Quindi, visto che di certo ti amiamo di meno rispetto ai nostri parenti, la prima cosa che ci viene da dire รจ che non siamo tuoi discepoli. Poi la traduzione ci viene incontro, ha addolcito il tuo โ€œse non odiaโ€ (che รจ un bel pugno nello stomaco) in un piรน politicamente corretto โ€œnon ama piรน…โ€ ma la sostanza non cambia. Questo ci sta.

Sono varie domeniche che ci ripeti che discepoli al massimo potremo desiderare di diventarlo, e che รจ questo che poi ti aspetti da noi. Se ci pensiamo un poโ€™ meglio perรฒ ci rendiamo conto che spesso non รจ che li amiamo cosรฌ tanto i nostri familiari. O che li amiamo proprio per bene. La cronaca di tutti i giorni ce lo conferma, ma non ce nโ€™era bisogno, lo sapevamo comunque. Alla fine aggiungi di odiare la nostra propria vita; anche questo lโ€™hai giร  chiarito. Intendi di rinunciare a quel tipo di amore che sacrifica tutto e tutti al nostro egoismo. Che ha come motto: รจ importante che vada bene a me, qui e ora.ย 
Si capisce abbastanza chiaramente che non vuoi che amiamo di meno le persone che ci sono vicine ma che troviamo il modo di amarle meglio. Il primo passo che ci proponi per farlo รจ quello di prendere la croce.ย 

Di โ€œprenderlaโ€, non di subirla. Di cercare il coraggio di guardare dentro alle situazioni della vita, quelle da cui invece scapperemmo. Quelle che ci fanno attorcigliare le budella. รˆ la realtร : ce la possiamo fare. Il secondo รจ quello di pensare sempre alla โ€œnostraโ€ croce, non a quelle degli altri, non pretendere di portare il peso del mondo intero. Quello la porti tu. Non vuole dire di disinteressarsi degli altri, di non farci carico delle sofferenze altrui, anzi.

Ma di fare tutto il possibile per il bene nostro e altrui e poi non ricordare che tutto rimane nelle tue mani. Che tutto finirร  lรฌ e finirร  bene. Ci rimane il problema di capire cosa sia poi in fondo questa croce. Molti pensano alle fatiche, alle sofferenze, alle disgrazie della vita. Forse รจ cosรฌ. Forse perรฒ รจ cosรฌ solo se ci aggiungiamo il desiderio di starci dentro senza smettere di amare. Senza diventare cinici, arrabbiati o caustici.

Le due altre micro parabole sono estremamente simpatiche. Entrambe rispondono alla logica che, no, noi non abbiamo i mezzi per costruire la torre. Sรฌ, siamo dei re sprovvisti di un esercito in grado di vincere la guerra. Quindi dobbiamo sederci, fare una botta di conti. Cercare di fare pace, di lasciarci aiutare. Di rinunciare a salvarci partendo dai nostri โ€œaveriโ€, ma di affidarci a Te. A quel punto saremo Tuoi discepoli.

don Claudio Bolognesi