Il vangelo di questa domenica รจ un vangelo molto commentato. Non abbiamo la pretesa di aggiungere chissร cosa ma semplicemente raccogliere pensieri di altri e condividerli in questo dialogo che ci accompagna di domenica in domenica.ย
Continua dopo il video
ย
Siamo in una parte del vangelo di Marco in cui i vari brani sono introdotti dal desiderio di Gesรน di “andare oltre”. Il vangelo lo traduce spesso in “andare all’altra riva” ma in realtร le parole esatte sono queste: “andare oltre”. Gesรน รจ andato oltre nel momento in cui รจ partito con i discepoli verso la riva di levante del lago di Tiberiade dove ha sanato l’uomo indemoniato che vive nelle tombe. A questo punto Gesรน torna, ripassa oltre. Torna nella sua terra. Il vangelo per la terza volta dร questa notazione: Gesรน รจ “passato oltre”. In questo passare oltre Gesรน incontra due donne. Una donna adulta che รจ affetta da 12 anni da perdite di sangue. L’altra, una ragazzina dodicenne figlia del capo della sinagoga, di Giร iro, รจ malata. Il padre viene a chiedere a Gesรน di salvarla e di guarirla.
Il fatto che entrambe siano legate a questo numero 12 fa sรฌ che i commentatori ci dicano che in essa sia facile vedere il popolo d’Israele. Il popolo che rischia di perdere la sua vitalitร , la sua vita. Come la donna che perde il sangue. Come la figlia che sta morendo. Il popolo che perde la vita se non accoglie Gesรน, se non lascia che Gesรน lo salvi.ย
ร un racconto strutturato in un modo letterario molto interessante. C’รจ l’introduzione, l’incontro di Giร iro con Gesรน. Poi c’รจ una parentesi che ha una funzione forse anche drammatica per noi che ascoltiamo. Ma se ci mettiamo nei panni di Giร iro che desidera che Gesรน vada a casa sua la fermata di Gesรน con la donna impura – che non doveva neanche essere lรฌ – probabilmente รจ stato un momento di ansia. Il racconto riprende con l’entrata di Gesรน nella casa di Giร iro. Non รจ necessario pensare a un artificio letterario. Puรฒ essere che questo giorno sia andato semplicemente cosรฌ e che gli apostoli se lo ricordassero bene.ย
ร un racconto in cui torna, come poi spesso capita nel vangelo, una sorta di nota quasi ironica, di un’ironia “a boomerang”. Perchรฉ quando Gesรน chiede “chi รจ che mi ha toccato” i presenti dicono “tutti ti spingono, che domanda รจ”? Eppure noi sappiamo che รจ una domanda importante. Cosรฌ come quando Gesรน dice che “la fanciulla non รจ morta ma dorme” tutti i presenti lo prendono in giro. Ed รจ triste. ร la presa in giro di chi รจ schiavo del proprio dolore e alla fine forse l’unica cosa che puรฒ fare รจ provare a riderci sopra.ย
Tra le varie chiavi di lettura che possiamo utilizzare per entrare in questo brano, quella che vi propongo รจ legata “all’andare oltre”. Quindi al passaggio, ai vari passaggi che ci sono in questo vangelo.ย
Il primo passaggio รจ quello relativo alla folla. Viene presentata all’inizio come co protagonista. Gesรน come sempre di fronte ad essa non scappa anche se ne prende un po’ le distanze. Rimane sulla riva del mare. Il mare gli serve come amplificatore per la voce quando insegna ma anche come valvola di sfogo. Puรฒ sempre prendere la barca e allontanarsi. La folla che รจ la stessa che lo spingerร , รจ la stessa che poi lo prenderร in giro, รจ caratterizzata soprattutto da questo “spingere”. Questo verbo รจ forse una delle caratteristiche delle folle che tendono a fare violenza. La folla nel vangelo deve “passare oltre”. Deve diventare fatta di persone. Di persone singole nel caso della donna malata di perdite di sangue. Nel caso della bambina che muore, persone riunite in una famiglia. La folla diventerร persona, fatta di persone, quando invece di spingere inizierร a toccare e a lasciarsi toccare da Gesรน. ร uno dei verbi principali dell’incontro con la donna che ha la perdita di sangue: la donna lo tocca, tocca Gesรน e guarisce. Gesรน poi toccherร la bambina per ridonarle la vita.
Il secondo passaggio che volevo sottolineare รจ quello di questa donna che รจ impura, รจ in una situazione irrisolvibile. In quanto impura non puรฒ avvicinarsi a Gesรน per essere sanata. Non potendosi avvicinare a Gesรน per essere sanata rimarrร impura. ร l’immagine del peccatore disperato di tante situazioni che vediamo ancora oggi. Potrei fare degli esempi ma mi sono riproposte in queste meditazioni di limitarmi a commentare il vangelo. Perรฒ ci sono situazioni che ricordano questo, gente che crede di non potersi avvicinare a Gesรน e non potendosi avvicinare a Gesรน non crede che Gesรน la possa salvare. Ecco questa donna impura diventa “figlia”. Che รจ una delle parole belle del vangelo. Perchรฉ per lei a cui era precluso ogni rapporto, non poteva essere sposa e se sposa comunque non poteva essere madre, non poteva entrare nel tempio, non poteva stare in mezzo agli altri, non poteva… una lista di “non poteva” infinita, l’essere figlia significa essere accolta. Significa avere trovato un padre, aver trovato una casa.
Questa donna si dice che tocca Gesรน, tocca le frange del suo mantello, il suo mantello, del di dietro. Ma poi sarร chiamata a rivelarsi, a venire davanti. Sarร chiamata a raccontare la veritร . Quindi c’รจ un passaggio profondo tra il silenzio, tra i pensieri di questa donna che possono essere giusti ma anche pericolosi. Perchรฉ i pensieri quando non sono condivisi non sai dove possano portare. Si dice che questa donna a un certo punto racconta la veritร . La veritร di se stessa. Fa i conti con una veritร che era sicuramente una veritร dolorosa e la condivide.
Dopodichรฉ c’รจ il terzo personaggio. Se pensiamo come primo la folla che deve diventare persona. Poi la donna malata di perdite di sangue che deve diventare figlia. Ora abbiamo questa ragazzina che รจ una figlia e ha 12 anni. Siccome morirร non puรฒ essere data in sposa, non puรฒ fidanzarsi, non puรฒ conoscere l’amore. Gesรน la prende per mano e passa da morta a vivente. ร un gesto molto dolce, tipico dello sposo verso la sua sposaย – non stiamo a dire che Gesรน la volesse sposare, รจ semplicemente una una metafora -. Questa bambina, questa ragazza vive un passaggio che รจ anche di altro tipo e che รจ descritto nelle parole del padre. Che รจ il quarto personaggio del vangelo che probabilmente deve cambiare, deve passare oltre. Perchรฉ viene descritto come capo sinagoga, ne viene detto il nome. Cosa rara nel vangelo. Mentre invece al termine viene chiamato “padre”. Come capo sinagoga, come Giร iro forse era una persona famosa. Certo si approccia a Gesรน umilmente, s’inginocchia. Sรฌ perรฒ รจ anche sicuro: “verrai, le imporrai le mani e la salverai”. Invece come padre del termine del racconto nel momento in cui Gesรน ha guarito la figlia รจ semplicemente stupito. Forse potremmo dire commosso.
Ecco, il passaggio che questo vangelo opera per queste persone รจ il passaggio tra la loro situazione di impuri peccatori piangenti – che รจ anche la situazione nostra – in “salvati”. Che รจ il termine che viene utilizzato spesso e anche in questo vangelo. La donna malata di perdite di sangue รจ salvata, puรฒ andare in pace, puรฒ essere sanata dai suoi flagelli. Da quelle cose che la provano nella vita, nella vita di tutti i giorni. Ancora piรน bella forse l’immagine riservata alla ragazzina che nel momento in cui da morta diventa viva si dice di lei che รจ in piedi, che viene messa in piedi, che puรฒ camminare e che deve mangiare. Sono indicazioni molto concrete di buon senso che ci fanno capire che sรฌ, รจ effettivamente guarita. Ma sono anche parole importanti del vangelo perchรฉ “stare in piedi” รจ il verbo della resurrezione. Deve essere risorta come Gesรน รจ risorto. Deve camminare come Gesรน sta camminando e come i discepoli stanno camminando e come ogni discepolo deve fare se vuole essere discepolo. Infine deve mangiare. Nel vangelo Gesรน ha appena detto che i discepoli non digiunano perchรฉ sono in festa, sono con lo sposo. Quindi il suo mangiare รจ partecipare a questa festa di nozze, le nozze dello Sposo. Non รจ piรน allora solo la sposa ma anche l’invitata a quel banchetto a cui saranno invitati tutti.
Ci auguriamo una buona domenica.



